Amicizia

Imparare a comunicare con il proprio gatto

Parlare con i mici è possibile, se si sa come farlo: è fondamentale la comunicazione non verbale
Parlare con i mici è possibile, se si sa come farlo: è fondamentale la comunicazione non verbale
Red. Online
08.08.2020 18:30

Per comunicare con il proprio gatto la parola è forse la cosa meno importante. Anche se i mici sono in grado di capire le parole «per associazione», senza ovviamente comprenderne il significato semantico, creare un ambiente accogliente, usare il linguaggio non verbale ed essere coerenti e chiari nella comunicazione sono aspetti fondamentali.

È innanzitutto necessario porsi nel modo giusto quando ci si conosce la prima volta, sia che il gatto sia già adulto o ancora un cuccciolo. Forzare i tempi e la comunicazione è inutile: occorre dare vita a un ambiente rassicurante per il micio, fornirgli il cibo e accarezzarlo. Appena il gatto inizia a fidarsi del suo nuovo padrone, si può iniziare a stimolarlo con il gioco, una ritualizzazione della caccia molto importante per il suo benessere e che serve anche per instaurare fiducia con gli umani che lo circondano.

In ogni momento in cui siamo in presenza del micio non dobbiamo dimenticarci che è in grado di percepire le emozioni che esprimiamo inconsciamente attraverso la mimica facciale, la tonalità della voce, gli odori e le posture del corpo. La comunicazione non verbale è alla base della comunicazione gatto-persona e bisognerebbe puntare a controllare questa ancora prima di lavorare sulla voce, comunque importante. Più parliamo al nostro gatto, più questo si abituerà a riconoscerci e recepire le nostre indicazioni.

Ciò non accade perché comprende il significato delle parole, ma perché le associa a determinati momenti della giornata o gesti. Ripetere lo stesso termine ogni volta che si compie una specifica azione aiuta infatti il gatto nella comprensione; un esempio è ripetere la parola «pappa» tutte le volte che si sta per dare da mangiare al micio e si vuole attirare la sua attenzione. Oltre alla ripetitività, anche il tono di voce è molto importante: occorre differenziarlo a seconda di cosa vogliamo trasmettere al gatto. Più secco e deciso quando fa qualcosa di sbagliato, più morbido e dolce quando lo stiamo chiamando, coccolando o stiamo giocando con lui.

Oltre a parlare al micio bisogna essere pronti a saperlo ascoltare. Il suo modo di rispondere agli stimoli delle persone è attraverso il miagolio, che contrariamente a quanto si può pensare non è un comportamento istintivo per i gatti, che in natura prediligono altre forme di comunicazione. Imparare a capire quando un certo miagolio significa che il micio ha fame fa sentire il gatto compreso e aiuta ad aumentare la fiducia tra Fufi e umano. In ogni situazione, resta comunque fondamentale essere coerenti e costanti nelle nostre intenzioni e nelle espressioni che utilizziamo: solo così la comunicazione può essere chiara.