La casa per il micio, accogliente e sicura
Un gatto felice porta buonumore e scalda la casa. L’opinione comune tende ad accostare l’immagine suggestiva del focolare domestico con la compagnia di un cane, ma è anche vero che un micio può rivelarsi altrettanto affettuoso. Tuttavia un gatto, a differenza di un cane, ama la propria privacy e soffre molto lo stress in particolari situazioni. Il benessere dell’animale è essenziale per milioni di persone. Per questo anche le stanze della casa devono rispettare spazi e abitudini del gatto. Ciò non significa alimentare un’ossessione, quanto mettere a proprio agio il piccolo inquilino. Non propriamente una casa «a misura di gatto», dunque, ma una casa accogliente per il proprio amico peloso.
Occhio al comportamento
Da anni designer e marchi di arredamento hanno allargato la produzione al settore «pet», immettendo sul mercato utensili specifici, capi di vestiario, cucce, lettiere, tappeti e via dicendo.
Questo perché il gatto, a differenza del cane, tende a colonizzare una stanza o un luogo: essendo abitudinario, appena troverà un posto che lo faccia sentire al sicuro lo eleggerà a proprio giaciglio. Il gatto tendenzialmente riposa molte ore al giorno (anche 13-16). Il suo istinto naturale di predatore lo porta a «cacciare» al crepuscolo o all’alba. Perciò quando non sono in movimento per una ragione tendono a riposarsi, rannicchiandosi in luoghi riparati.
Coloro che non possono godere di un giardino, però, possono avvertire l’irrequietezza del proprio micio, soprattutto nei suoi primi mesi di vita, ovvero quando scopre il mondo che lo circonda. Qualora non riuscisse a sfogare la propria giocosità e la curiosità, il gatto potrebbe diventare aggressivo e riversare il proprio stress in attività fastidiose per l’umano: graffiare mobili e divani, miagolare, aggredire gli inquilini sono solo alcuni esempi. Per questo motivo coloro che vivono in appartamento dovrebbero preoccuparsi di rendere il più possibile accogliente certe zone della casa per il proprio animale domestico.
Un angolo tutto suo
Certi gatti amano le altezze, quindi non sarebbe una cattiva idea prevedere mensole e trespoli dedicati a lui. Un’ottima idea potrebbe anche essere quella di acquistare cucce sopraelevate con diverse piattaforme fornite di tiragraffi e giochi rotanti.
Anche chi dispone di una finestra con davanzale al piano terra potrebbe preoccuparsi di ricavare un angolo per il micio. Idem chi vuole sfruttare il termosifone. Sul mercato si trovano mensole imbottite da appendere ai caloriferi: un’ottima cuccia per l’amico peloso (che ama il caldo).
L’ESPERTO
«Devono sviluppare il loro istinto»
«I gatti devono poter esprimere il loro istinto cacciatore anche se vivono esclusivamente in un appartamento», spiega Roberta Camponovo, veterinaria con studio a Giubiasco.
Qual è la prima regola?
«Bisogna offrire loro una serie di occupazioni che li tengano in movimento... palline e topini per stimolare il loro istinto, giochi di intelligenza per spronare la loro astuzia, tunnel per nascondersi e allenarsi negli agguati».
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«Sì, e per evitare che prendano di mira tende o divani, è necessario mettere loro a disposizione pure un tiragraffi».
Le nostre case possono nascondere pericoli per loro?
«Certo. Ad esempio le finestre a ribalta. Non bisogna mai dimenticarle socchiuse perché rappresentano un pericolo mortale: il gatto è un animale curioso per natura, perciò tenterà di uscire rischiando di rimanere fatalmente incastrato nello stretto spazio».
Quali sono le razze più indicate?
«La cosa più importante da prendere in considerazione al momento della scelta del gatto è il suo carattere, non la razza. Come micio d’appartamento è meglio scegliere un esemplare calmo e coccolone, che ami essere tenuto in braccio e che si lasci accarezzare a lungo. L’ideale è un gattino già nato in appartamento, che è stato accarezzato e manipolato spesso e che non è ancora uscito all’esterno».
Quante volte cambiare la lettiera?
«La lettiera va setacciata giornalmente anche più volte al giorno e lavata a fondo almeno una volta alla settimana. Se un gatto non ha costantemente accesso all’esterno, deve avere a disposizione almeno due cassette».
Dai cetrioli ai rumori, le principali paure dei nostri quattrozampe
La paura è fondamentale per la sopravvivenza di una specie: mette in guardia dai pericoli, attiva l’organismo e prepara alla fuga o al combattimento. Basta osservare un gatto per rendersene conto. Spesso associato a immagini tenere, in realtà questo animale vive in uno stato di costante iper-vigilanza. Essendo un predatore abituato a vivere per conto proprio e non in branco, non può mai abbassare la guardia ed è tutto proiettato nel momento presente. Quando il micio si addormenta, ad esempio, sembra non perdere mai del tutto i sensi: al primo rumore è già pronto a balzare giù dal divano per correre a nascondersi. Se una giusta dose di paura è naturale, una vita di terrore è fonte di forte stress. Ecco perché è importante rendere gli ambienti domestici confortevoli e sicuri.
Da cosa è terrorizzato
Fufi è innanzitutto spaventato da altri gatti o altri animali. Accogliere un altro quattro zampe tra le mura di casa è un processo che va studiato e attuato rispettando i diversi passaggi di conoscenza reciproca, per poi stabilire una pacifica convivenza. Attenzione anche a rumori forti, improvvisi e fastidiosi che potrebbero avere un effetto shock sul gatto. Il micio ha spesso paura degli estranei e soprattutto dei bambini: non è quindi una buona idea lasciare che i piccoli lo rincorrano per tutto l’appartamento. È importante riconoscere i segnali che Fufi invia quando è impaurito, dalla coda bassa agli occhi sbarrati, e cercare di riconoscerne la causa per poi intervenire. Anche gli oggetti non bene identificati o legati a precedenti esperienze negative potrebbero incutere timore: forbici, scatole medicinali o... cetrioli. Sul web pullulano i video in cui compaiono felini terrorizzati dall’ortaggio. Secondo gli esperti, i gatti lo scambiano per un serpente o un predatore. Un tiro mancino da non fare mai al proprio micio.
Usare la ferma dolcezza per educare al meglio
A differenza dell’opinione comune anche un gatto può essere educato, specialmente da cucciolo. Al di là del carattere del micino, non va sottovalutato l’impatto di un nuovo ambiente sul suo atteggiamento. Una nuova casa rappresenta un grande cambiamento per l’animale. È così consigliabile farlo abituare man mano allo spazio circostante, facendogli conoscere una stanza dopo l’altra. Il gattino dovrà anche essere accompagnato nell’ambiente dov’è situata la lettiera (pulita): è consigliato posizionarlo all’interno della vaschetta per favorire l’ambientamento.
Igiene al centro
Nella formazione delle buone abitudine del gatto, un ruolo fondamentale è svolto dall’igiene personale. Fin da piccolo il gatto andrebbe spazzolato di modo che sia abituato alla pratica durante il processo di crescita del pelo. Nei periodi di muta, infatti, la pratica contribuirà a evitare che, leccandosi, il micio ingerisca troppo pelo. Non sarebbe male anche abituare l’animale all’igiene orale, pulendo i denti con uno spazzolino.
Le unghie andrebbero invece accorciate periodicamente solo nel caso in cui il gatto passi la maggior parte della giornata in appartamento.
Soprattutto primi mesi in casa, il cucciolo andrebbe educato con ferma dolcezza: non dovrà essere punito in caso di «marachelle», non andrà sgridato a voce alta (l’udito è molto sensibile). Il gatto impara per associazioni: se ricava piacere da una cosa, come graffiare divani o mobili, la ripeterà sempre. In caso di comportamenti anomali o sbagliati il consiglio è battere le mani o emettere un sibilo (che riconoscerà anche da adulto). Per evitare che si arrampichi in zone non adatte a lui (sulla tavola da pranzo o sulla credenza) o rovini oggetti preziosi, ci si potrebbe munire di un flacone spray contenente acqua (evitando però di spruzzargliela sul muso).
In appartamento
Dividere la casa in zone su misura per «Fufi»
Un pizzico di buon senso
Ciò che non deve mai mancare in una casa che ospita un gatto sono cinque aree distinte: la zona del riposo, della toilette, del cibo, dell’acqua e per il gioco. Le regole da seguire non sono difficili da memorizzare: basta usare il buon senso.
Dalla toilette al cibo
La zona cibo deve essere lontana da quella dedicata alla toilette; anche la zona dell’acqua dovrebbe essere distanziata da quella del cibo, perché in natura il gatto non beve nei pressi della preda. La zona del riposo invece potrebbe variare a seconda delle condizioni meteo, dell’odore, del rumore e del grado di privacy. Quanto alla zona toilette, la lettiera deve essere in un luogo facilmente accessibile, pulito e ordinato.