Non così «comune» I segreti dei pesci rossi

Quando si pensa ad un animale domestico poco impegnativo viene subito in mente il pesce rosso. Il piccolino è, a tutti gli effetti, un compagno della quotidianità, ma prendersene cura non è così semplice come può sembrare. Nei suoi silenzi nasconde i segreti relativi alle sue origini e un mondo di cui pochi si interessano con le giuste accortezze. I primi pesci rossi sembrano essere comparsi nel decimo secolo in Cina, quando erano impiegati per ridurre la presenza delle zanzare. Dopo sette secoli sono entrati nelle case europee, diventando via via un animale domestico molto diffuso.
Ma non si può certo dire che siano poco interessanti. Bisogna sapere che non esiste una sola tipologia di pesci rossi: a quello comune si affiancano il Cometa, il Celestian, il Demekin, solo per elencarne alcuni. Sono i dettagli morfologici a permettere di fare distinzioni tra una varietà e l’altra, così come tra maschi e femmine. I primi hanno dimensioni maggiori, una coda più corta e tozza, le pinne a punta, i colori più vivaci e i punti di sfiato incassati nel corpo; le seconde hanno una forma più affusolata, con estremità tondeggianti e punti di sfiato ben distaccati.

Occorre fare i conti anche con il carattere del pesciolino. Questi piccoli animali soffrono molto lo stress e non amano la solitudine. L’ideale è non lasciarli soli nell’acquario, ma far sì che nelle sue nuotate si accompagni ad altri esemplari, possibilmente della stessa specie. È essenziale che divida l’acquario con pesci che apprezzano le caratteristiche del suo stesso habitat. La temperatura dell’acqua dovrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 °C ed è importante che il ph sia compreso tra 7 e 7,5.
Benché siano animali socievoli, anche i pesci rossi hanno bisogno dei loro spazi. Per la precisione si parla di circa 20 litri per ciascun ospite dell’acquario. Ognuno deve essere libero di muoversi con facilità e per tale motivo non bisogna esagerare con l’«arredamento». Questo implica che l’inserimento di decorazioni deve essere ridotto all’essenziale: anfore, ancore e piccole piante, a patto che siano di plastica.
Anche per quanto riguarda il mangime, i pesci rossi hanno delle preferenze particolari. Amano anche quello preparato in casa: insalate, broccoli, piselli, mele, uva, zucchine e carote, purché sia tutto sbollentato e ridotto in poltiglia.
L’animaletto con le pinne nasconde altri segreti. Il primo è che perde il suo colore acceso quando invecchia. A questo proposito c’è qualcosa da aggiungere. L’esemplare più longevo è arrivato al traguardo dei 43 anni, mentre la media per la sua specie è intorno ai 20 anni. Infine, occorre smentire la diceria secondo cui i pesci rossi hanno poca memoria: sono in grado di rispondere agli stimoli e mantenere per diverso tempo le nozioni apprese, tanto da essere reputati addestrabili, almeno per quanto riguarda le attività più semplici.