“Rispetto verso i cavalli anziani”

«La vita media di un cavallo si fissa attorno ai 30 anni. È importante riservare a quelli anziani tutte le cure che un compagno leale dovrebbe ricevere», ci raccontò due anni fa Yvonne Tosio, presidente dell'allora neonata associazione Pegasus, i cui obiettivi si concentrano ancor oggi sull'accoglienza di cavalli anziani, offrendo loro il dignitoso trattamento che meritano e accompagnandoli negli anni che restano loro da vivere. Siamo tornati a Quartino, alla Scuderia La Bolla di cui Yvonne è titolare, per fare il punto sulla situazione.
Yvonne Tosio, come è nata l'idea di fondare un'associazione per cavalli anziani in Ticino? «È nata dal desiderio di realizzare la profonda convinzione che il cavallo anziano, quando non può più essere impiegato nel tempo libero e nello sport, debba restare con il suo proprietario sino alla fine dei suoi giorni. Così diamo continuità allo stretto rapporto che si è creato negli anni, il cavallo continua a beneficiare di cure e affetto, mentre il proprietario, che lo conosce bene, riuscirà a cogliere i suoi cambiamenti dovuti all'invecchiamento. Cambiamenti che, insieme al veterinario, discuteremo periodicamente per assicurare le cure migliori».
Che cosa significa restituire un cavallo a una vita più naturale e consona per la sua vecchiaia? «La vita media di un cavallo si aggira attorno ai 25-30 anni. Qui entra in gioco l'essere umano, il compagno che lo ha spesso cresciuto, accudito, con cui ha trascorso il proprio tempo. Ognuno dovrebbe rimanere accanto al fedele amico e accudirlo come meglio esige la sua età, non solo quando è prestante e vigoroso. Ciò significa poterlo avere a pensione in un luogo vicino a casa e non lontano (ndr: nei pascoli irlandesi o italiani, ad esempio) dove le visite non possono essere frequenti. Avere il proprio cavallo accanto a sé significa poter cogliere tutte le sfumature del tempo che, anche per lui, passa e lascia i suoi segni».