Temperatura e umidità per il terrario perfetto

Quando si parla di animali domestici solitamente si considerano cani e gatti, al limite coniglietti nani o criceti. Tuttavia da decenni l’espressione si è estesa anche ai rettili. “Adottare” un serpente, una salamandra o un’iguana è comunque un passo importante che richiede il giusto grado di informazione: non tutte le tipologie di rettili sono adatte alla vita domestica e soprattutto quasi tutti gli appartenenti alla classe sono indipendenti, non amano il contatto fisico, si stressano facilmente e talvolta sono velenosi.
Il primo consiglio per tenere un rettile in casa è dunque consultare un esperto (magari con un certo grado di specializzazione e un certificato da allevatore). Il secondo consiglio è quello di predisporre la location ideale. Ecco dunque che risulta fondamentale il terrario, ovvero un ambiente che replica le condizioni ottimali del suo habitat. Un terrario tipico presuppone l’uso di legno e vetro o il plexiglass. Non si tratta solo di una scatola in cui riporre l’animale, ma di una vera e propria “casa”.
Dovrà essere uno spazio chiuso per evitare la fuga dell’animale e prevedere alcuni accorgimenti per non farlo sentire imprigionato e causare stress. Di primaria importanza è la facilità di pulizia del terrario, che dovrà anche essere disinfettato periodicamente. Anche le dimensioni contano: serpenti e iguane necessitano di grandi spazi e pertugi in cui nascondersi e rilassarsi. Un’altra regola fondamentale per mantenere in casa un rettile è assicurargli una temperatura più o meno elevata (tra i 24° di notte e i 33° delle ore di luce), attraverso faretti, serpentine e cavi riscaldanti. Non dovrà, infine, mai mancare un certo tasso di umidità nella teca (tra il 70% e il 90%, mai sotto il 60%) attraverso l’utilizzo di contenitori d’acqua o pietre bagnate.