Con il naso all’insù

Un sosia che si distingue

Man mano che le temperature calano, aumentano gli esemplari di lucherino in Ticino
La livrea del lucherino può ricordare quella del verdone
Martina Ravioli
05.10.2020 08:27

Un osservatore distratto potrebbe confondere il lucherino con il verdone, ma ad una seconda occhiata appariranno evidenti le differenze nella livrea e anche nel comportamento. A differenza di quest’ultimo, infatti, è molto socievole, confidente e facilmente addomesticabile. I cacciatori, proprio in virtù di queste caratteristiche, sfruttano la specie Carduelis spinus, come uccello da richiamo.

Anche tra appartenenti alla stessa specie si nota una grande socialità con colonie di numerosi esemplari che spesso si muovono assieme sia per migrare che per cibarsi. Nei confronti degli altri uccelli è, invece, abbastanza prepotente. Tende, infatti, a monopolizzare le mangiatoie invernali.

Le caratteristiche
Il Carduelis spinus è un longevo uccellino dell’ordine dei passeriformi. Le dimensioni sono contenute: 11-14 grammi di peso, 11-12 cm di lunghezza e circa 20 cm di apertura alare. Il piumaggio è verde e giallo con bande nere sulle ali e la coda. Il maschio ha anche il capo e il mento neri, mentre la femmina ha una livrea meno brillante e anche il petto è striato di grigio-bruno. Il becco è corto e appuntito e l’occhio nero e lucido.
Qui è possibile ascoltare l’allegro chiacchiericcio del lucherino. Questo uccelletto, infatti, si fa frequentemente sentire sia con il canto melodico che con i richiami fatti da fischi acuti e brevi.

L’ambiente
Il lucherino è presente in Svizzera tutto l’anno, ma il numero di esemplari aumenta notevolmente durante l’inverno quando le popolazioni dell’Europa centro-settentrionale migrano alle nostre latitudini, soprattutto in Vallese, Ticino e Grigione italiano, per svernare. Questa specie ha il suo habitat d’elezione nei boschi di conifere montani e subalpini, con buona presenza di radure e lariceti. Durante l’inverno lo si può notare anche in zone collinari e di pianura dove cerca principalmente boschi di betulle e ontani.

La riproduzione
Questa specie nidifica tra i 1.000 e i 2.000 metri di altitudine e il periodo degli amori inizia molto presto. Già a febbraio, marzo alle quote più alte, viene costruito il nido dalla femmina. Di prevalenza lo stesso viene collocato alla biforcazione dei rami di abete bianco e contiene da 3 a 5 uova. La cova dura per un massimo di due settimane e i pulcini lasciano il nido attorno al 15esimo giorno di vita. Questo permette la deposizione di una seconda covata nel corso dell’anno.

La nutrizione
È granivoro e si ciba di semi di betulla, ontano e conifere sia prelevandoli direttamente dalla pianta che raccogliendo quelli caduti al suolo.

Scheda zoologica
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Fringillidae