Con il naso all’insù

Una società basata sull’apparenza

Il gallo cedrone, con i suoi affascinanti rituali di corteggiamento, era presente anche in Ticino fino al 19esimo secolo
I maschi si esibiscono nelle arene di canto per attirare le femmine
Martina Ravioli
09.11.2020 08:13

Il gallo cedrone è il tetraonide più grosso presente in Svizzera e, attualmente, il nostro paese ha anche un altro primato: ospita l’esemplare più vecchio del mondo.

Vista l’importanza ecologica e l’interesse che questa e altre specie di gallinacei rivestono, la Stazione ornitologica di Sempach e il Canton Ticino hanno edito una bellissima guida intitolata proprio “I gallinacei delle montagne ticinesi”.

Presente nel Ticino settentrionale fino al 19esimo secolo, il gallo cedrone è oggi diffuso con poche centinaia di esemplari principalmente nei Grigioni ed è considerato una specie fortemente minacciata e inserita nella lista rossa. La diminuzione degli esemplari è un fenomeno che colpisce tutta l’Europa ed è dovuta all’estrema selettività dell’habitat da parte del gallo cedrone, esigenza che si scontra con l’antropizzazione e la massiccia presenza umana anche in montagna.

Curiosa è l’origine del nome scientifico Tetrao urogallus. Secondo alcune teorie Tetrao deriverebbe da “tetrazo” un verbo greco traducibile con “schiamazzare-fare rumore”, mentre urogallus indicherebbe un gallo di grosse dimensioni.

Le caratteristiche
Il dimorfismo sessuale è molto accentuato nella specie Tetrao urogallus. Il maschio è lungo dai 75 ai 95 cm, la femmina arriva ai 68 cm. L’apertura alare varia tra gli 87 e i 125 cm e il peso sfiora i 5 kg per i maschi, si attesta attorno ai 2 kg per le femmine. Il piumaggio del maschio è grigio scuro con il dorso e le ali tendenti al marrone e il petto con sfumature verde bottiglia. Gli esemplari presentano una macchia bianca sulla spalla e, durante la stagione degli amori, delle marcate sopracciglia rosse. La femmina è marrone con sfumature più chiare sul ventre e il petto arancione.
Qui è possibile ascoltare il canto del maschio durante la parata nuziale. Il canto inizia con un verso simile a “ticap”, prosegue con un “pop” e termina con un suono che ricorda lo stridere della lama sulla ruota dell’arrotino. Quando è in allarme emette dei suoni rauchi, “krek-krek”, mentre la femmina richiama la nidiata con “co-co-cok”.

L’ambiente.
Uccello tipicamente boschivo, predilige i complessi forestali di aghifoglie, eventualmente misti. Cerca territori con radure alternate a sottobosco, per avere la scelta tra le arene di canto più adatte. Sulle Alpi si trova tra i 600 e i 2.000/2.500 metri di quota.

La riproduzione
L’aspetto più conosciuto e affascinante di questa specie è la parata nuziale. In aprile, con le prime luci del giorno, i maschi si affrontano nelle arene di canto. I maschi dominanti si portano al centro del terreno, mentre i giovani rimangono ai margini dell’area. Se un maschio vuole usurpare la postazione ad un altro, gli si avvicina con le penne del collo e del mento erette, la coda a ventaglio, le ali basse e con le chiazze bianche sulle spalle bene in evidenza. I due contendenti avanzano emettendo dei suoni forti e gutturali e si scambiano alcune beccate di sfida. Talvolta l’esemplare più debole si ritira già a questo punto della competizione, ma più spesso si arriva allo scontro con colpi di becco e di ali. Il combattimento dura poco, di norma 2-3 minuti, e sancisce il vincitore. Le parate di canto vere e proprie seguono questa fase e sono molto ritualizzate, con una serie di movenze e di suoni emessi in una successione ben precisa. Il tutto dura parecchi giorni e con il passare del tempo la femmina diventa più confidente fino ad accettare l’accoppiamento. Il maschio dominante si accoppia con più femmine ripetutamente e le parate nuziali terminano tra fine maggio e inizi giugno. Dopo il periodo degli amori la femmina depone da 7 a 11 uova bianco-gialle e con macchie marroni. Il nido, collocato tra i 700 e i 2.500 metri di quota, è un semplice avvallamento nel terreno, nascosto ai piedi di una pianta o tra i cespugli. La cova dura 24-28 giorni e i piccoli resteranno con la madre per tutta l’estate, allontanandosi poi in autunno.

La nutrizione
Il gallo cedrone si ciba di vegetali. Durante la stagione invernale si nutre di aghi e germogli di conifere, mentre in primavera integra la dieta con germogli di larice, mirtillo, ontano, gemme e foglie di faggio. Le femmine si nutrono anche di insetti durante il periodo di allevamento dei pulcini. In estate entrambi i sessi si cibano anche di bacche e fiori.

Scheda zoologica
Classe: Aves
Ordine: Galliformes
Famiglia: Tetraonidae