Uomini e gatti: origine di un’amicizia

I gatti, insieme ovviamente ai cani, sono tra gli animali di più antica domesticazione da parte dell’uomo, un processo che da sempre si basa su un mix di affetto e opportunismo reciproco. La convivenza tra i nostri antenati e questi felini risale ad almeno 10mila anni fa, ma le informazioni sul come è nata la simbiosi che oggi conosciamo tra le due specie, e la collocazione geografica e temporale della stessa, sono ancora molto scarse. Per questo ha assunto notevole importanza un recente studio svolto dagli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis, che mette in luce dettagli sulla nascita di un rapporto oggi fondamentale per tante persone.
La ricerca si è focalizzata su antichi frammenti ossei appartenuti ad alcuni esemplari, vissuti circa 5300 anni fa nel villaggio cinese di Quanhucun. Analisi svolte con le più moderne tecniche hanno dimostrato come i felini vivessero in prossimità dei contadini, intrattenendo con essi un rapporto di reciproco scambio di favori. Gli studiosi sono riusciti così delineare un quadro più preciso sull’epoca, individuando i luoghi della prima domesticazione dell’antenato del gatto contemporaneo.
Test al radiocarbonio hanno infatti rivelato dettagli importanti sull’alimentazione degli esemplari in esame. Questi in particolare mangiavano miglio, nonché probabilmente quei roditori che rubavano tra le scorte di grano. Un fenomeno dimostrato dalla presenza di diverse tane in anfratti usati come dispensa, e dalla forma stessa dei contenitori utilizzati per stipare le sementi. Un segno tangibile di come gli abitanti della zona, dediti all’agricoltura, avessero un grande problema con i topi. Da qui l’utilizzo dei gatti come animali da guardia, ricompensati con il miglio appunto, secondo quanto dimostrato dalle analisi sulla dentatura. Su queste basi è nato un rapporto di simbiosi che dura ancora oggi, e da cui i felini hanno tratto giovamento. Sempre le analisi ossee hanno infatti rilevato un’età intorno ai sei anni per uno degli esemplari rinvenuti, difficilmente raggiungibile da un gatto selvatico dell’epoca.
Le otto ossa prese in esame però, tra le quali anche una mandibola e un osso pelvico, sono state trovate in piccoli accumuli insieme a cocci di vasellame, utensili in pietra e ossa di altri animali, in quella che forse era una grande e comune pattumiera. È dunque desumibile che i gatti per le antiche popolazioni della Cina non fossero solo un animale domestico, ma anche una fonte di cibo.