Austin Allegro, utilitaria britannica quasi classica
La Austin Allegro è una vettura compatta molto popolare nel Regno Unito e in molti Stati del Commonwealth. Fu prodotta dalla divisione Austin-Morris della British Leyland tra il 1973 e il 1982 e, su licenza, era assemblata anche dalla Innocenti nei suoi stabilimenti in Italia tra il 1974 e il 1976 e venduta come Innocenti Regent.
Si trattava di un modello molto atteso dalla clientela, considerato che fatta eccezione per la ancora recente Morris Marina (che però proponeva ancora la trazione posteriore, ormai superata tra le compatte), l’offerta del gruppo motoristico britannico prevedeva ancora modelli piuttosto obsoleti come l’Austin Maxi. Sostituiva del resto la gamma delle Austin 1100/1300 lanciata nell’ormai remoto 1962. Ma va detto che in totale, durante i dieci anni di produzione, sono state assemblate 642’350 Austin Allegro, la maggior parte delle quali vendute sul mercato nazionale, il che meno di un terzo dei 2,1 milioni di 1100 e 1300 vendute negli undici anni precedenti.
Per il nuovo prodotto, British Leyland scelse un design sì a due volumi, ma ancora da “berlina classica”, con il baule separato dall’abitacolo, e non com’è d’uso attualmente con il portellone posteriore che incrementa la capacità e la facilità di carico. L’Allegro era una trazione anteriore piuttosto moderna, ma che per motivi di ristrettezze economiche generalizzate, doveva adottare una meccanica non proprio evoluta anche per l’epoca, attingendo a piene mani dalla banca degli organi dell’Austin Maxi e della 1100/1300.
Stilisticamente, il design era in controtendenza netta rispetto allo stile spigoloso con linee decise e nette applicato dagli stilisti del tempo, come è il caso di Giorgetto Giugiaro nello sviluppo del prototipo della prima Volkswagen Golf. Lo styling originale di Harris Mann aveva una linea slanciata e cuneiforme derivata dalla Princess, ma poiché la dirigenza di British Leyland voleva limitare i costi e montare i motori Serie “E” e l'ingombrante sistema di riscaldamento della Marina, fu impossibile integrare il cofano ribassato come previsto: il look del veicolo si mostrava, infatti, piuttosto panciuto e tozzo.
La sua forma originale fu promossa dall’azienda, benché non avesse più molto in comune con il progetto originale di Mann, che doveva essere in sostanza una rielaborazione in chiave moderna della 1100/1300. L’Allegro fu lanciata nel 1973 solo come prodotto Austin, ma già nel settembre ’74 si introdusse in listino un “upgrade”, sotto forma di una variante con il marchio Vanden Plas, motore di 1,5 litri e cambio automatico. Il modello adottava presentava una griglia prominente nel frontale e un abitacolo arricchito da modifiche progettate per attirare clienti più tradizionalisti, tra le quali figuravano sedili in pelle, schienali reclinabili, tappetini molto soffici, isolamento acustico extra, un cruscotto in noce e tavolini pieghevoli (pure in noce) per i passeggeri posteriori, plafoniera rivestita in nylon e un bagagliaio meglio rifinito. E su talune varianti si adottò un volante dalla forma più squadrata, fonte di non poche critiche.
Nel 1975 arrivò sul mercato un’originale Allegro “familiare” tre porte, che fu prodotta in sole cento unità prima dell’arrivo della seconda serie. L'Allegro 2 aveva la stessa carrozzeria ma vantava la nuova griglia, luci di retromarcia su quasi tutte le versioni e modifiche agli interni per aumentare lo spazio di chi sedeva dietro. Altre modifiche riguardarono le sospensioni, i freni, i supporti motore e gli alberi di trasmissione. Va detto che vari esemplari di Allegro 2 per i mercati non britannici erano dotati di quattro fari rotondi, al posto dei soliti due rettangolari.
Con le vendite già in discesa anche per l’arrivo di avversarie temibili come la rinnovata Datsun Sunny, la Vauxhall Chevette e la Ford Escort MkII, alla fine del 1979 si diede vita alla terza serie, che disponeva del moderno motore da 1,0 litro elaborato per la Austin Metro e di modifiche estetiche che poco potevano contro avversarie del calibro dell’Opel Kadett D. Il face-lifting dell’Allegro contemplava una nuova calandra con lo stemma Leyland rivisto; portava il nome Allegro 3, aveva un paraurti più grande e gli indicatori di direzione laterali aggiuntivi. Gli interni furono modernizzati con nuovi componenti, come il volante rotondo a quattro razze. A questo punto, tuttavia, British Leyland stava lavorando a un'auto completamente nuova per sostituire la Allegro e la Maxi: era la Maestro, che avrebbe debuttato nel 1983.
La scheda (Austin Allegro 3 1,5 HL del 1982)
Cilindrata: 1'485
cc
Potenza e
coppia: 78 CV, 114 Nm
Accelerazione:
n.d.
Velocità
massima: 148 km/h
Consumo
medio: 8,5 l/100 km
Peso a
vuoto: 885 kg
Dati tecnici da: Quattroruote, Tutte le Auto del Mondo, Milano 1982