Bambini e media: fantasia in pericolo

La fantasia è uno strumento chiave per una migliore percezione della realtà, ma negli ultimi anni i bambini mostrano sempre più difficoltà a utilizzarla a causa di un’eccessiva esposizione al mondo del digitale. Secondo il portale di esperti Uppa, la realtà visiva è infatti soggetta a diversi tipi di interpretazione; ciò che i nostri occhi vedono non è una fotografia imparziale del vero, ma viene da noi ricostruito in base a diversi fattori: struttura e caratteristiche dell’occhio e della corteccia visiva del cervello, processi mentali, esperienze e conoscenze pregresse.
Prendiamo il caso di un bambino che cerca di addormentarsi nella sua cameretta. Una luce esterna proietta sulla parete il profilo di un albero i cui rami sono agitati dal vento; il gioco tra chiaro e scuro attrae l’attenzione del piccolo che vede emergere in quella strana ombra un pirata. In che modo la fantasia plasma la realtà? Quanto sono determinanti televisione e tablet? Il bambino, ormai, continuerà a cercare la figura misteriosa del pirata anche di giorno, come se esistesse per davvero e avesse vita propria. Cosa sono immaginazione e fantasia? Una rappresentazione mentale della realtà, che deriva da un occhio della mente in grado di andare oltre l’esistente. Il processo descritto è visibile nel bambino che individua nell’ombra un pirata, ma anche in un pezzo di legno che nella sua mente diventa un’imbarcazione. È bene precisare che l’immaginazione non equivale all’immaginario. La prima è ciò che la mente produce, un’attività creativa che fa leva sul pensiero simbolico, mentre il secondo rappresenta una sorta di viaggio in cui è immersa la mente ed è principalmente passivo.
Nel processo di rappresentazione della realtà, i media svolgono un ruolo decisivo e impattante. Le immagini osservate al televisore hanno una grande risonanza nella mente del bambino; il nostro cervello, prevalentemente visivo, crede a ciò che vede e per i più piccoli, che non hanno grandi capacità analitiche, quello che lo schermo trasmette esiste davvero. Perché, quindi, la capacità immaginativa dei bambini è a rischio? I media sembrano imporre delle immagini preconfezionate, che limitano la fantasia dei giovanissimi; questi ultimi, nel leggere un libro, perdono subito l’attenzione diventando nervosi e, soprattutto, non riescono a tradurre il testo in immagini, a visualizzare le scene appena lette. La scuola, però, può arrivare in soccorso perché aiuta a sviluppare l’immaginazione degli alunni attraverso metodi di apprendimento innovativi in grado di stimolare la creatività e il pensiero divergente.