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Battistero di Riva San Vitale

Il Battistero di Riva San Vitale è una testimonianza storica e religiosa molto importante: si tratta del più antico monumento cristiano in muratura esistente in Svizzera. Risalente al V secolo, presenta una pianta ottagonale e sorge probabilmente sulle fondazioni di una costruzione di epoca romana. All’interno conserva un raro fonte battesimale ottagonale a immersione. Pregevoli affreschi romanici del XII secolo sono visibili nelle nicchie e sulle colonne.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

Il battistero di Riva San Vitale è considerato di fondamentale importanza per la storia della cristianizzazione in Svizzera. Per raggiungerlo, provenendo da Capolago e attraversata la piazza del borgo, si prosegue sulla strada a sinistra verso Rancate, fino alla chiesa parrocchiale dedicata a San Vitale. Dal sagrato si attraversa il porticato a sinistra e si entra nel cortile antistante.

Edificato con la pietra del luogo, il battistero rimase per moltissimi anni nascosto sui tre lati da altre costruzioni e fu solo nel 1919 che, dopo numerosi studi e ricerche, si riuscì a liberarne l'accesso e a procedere a un primo restauro. All’esterno, a circa 3 metri dai muri perimetrali, è possibile identificare il tracciato del cosiddetto «peribolo» (portico quadrato), originariamente coperto da un tetto che lo contornava, sotto il quale si svolgevano presumibilmente i riti che precedevano il battesimo. Accanto al battistero sorgeva anticamente una basilica, di cui sono state rinvenute tracce nell’attuale chiesa parrocchiale.

Il fonte battesimale ottagonale a immersione conservato all’interno è completo di gradini di accesso e munito di uno scarico, visibile sotto la vasca superiore monolitica sovrapposta nel IX secolo. La pratica del battesimo a immersione venne abolita nei secoli IX e X. La vasca battesimale in marmo d’Arzo, posta nella nicchia a sinistra della porta d’entrata nord, è invece l’ultima che fu usata per il rito.

Nelle nicchie semicircolari ricavate nello spessore dei muri e sulle colonne sono presenti numerose tracce di affreschi romanici del XII secolo, alcuni dei quali a strati sovrapposti. Quelli più recenti risalgono invece al XVII secolo. Il pavimento è in parte quello originale, costituito di tessere marmoree bianche e nere a intarsi geometrici.

 

 

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