Alluce valgo del piede Cause e rimedi validi

Tra i vari problemi del piede, l’alluce valgo è senza dubbio uno dei più diffusi. Si tratta di una deviazione del primo dito verso l’interno, che si accompagna a uno spostamento del corrispondente metatarso verso l’esterno: un’anomalia non solo estetica, ma che ha anche conseguenze a livello di biomeccanica del piede. Questo avviene perché quando si cammina circa il 70% del peso corporeo ricade proprio sull’alluce e sul metatarso; di conseguenza, se sorgono problemi in questa zona del corpo, ne risente anche l’equilibrio.
Ma quali sono le cause principali dell’alluce valgo? Spicca innanzitutto una componente genetica: in molti casi, infatti, se ne sono afflitti i genitori possono soffrirne anche i figli. Questa familiarità emerge generalmente tra i 30 e i 60 anni, ma ciò non significa che l’alluce valgo sia un problema che interessa solo gli adulti, anzi. Anche i bambini piccoli possono soffrirne, già a partire dai 7-8 anni di età.
È noto, inoltre, che alcune abitudini quotidiane possono favorire l’insorgenza del problema: basti pensare all’utilizzo di scarpe troppo strette o di tacchi alti. Non si tratta però di cause scatenanti di per sé, bensì di fattori in grado di peggiorare una situazione per la quale si ha già una predisposizione. A soffrire di alluce valgo sono soprattutto le donne – la proporzione, rispetto agli uomini, è di sette casi a uno – e generalmente la condizione interessa entrambi i piedi.
Nei casi meno gravi, alleviare il dolore è piuttosto semplice. È consigliabile innanzitutto adottare plantari personalizzati, che consentono di camminare in modo corretto e senza affaticare eccessivamente il piede. In alternativa è possibile utilizzare soluzioni specifiche come i divaricatori, che si possono trovare in farmacia, realizzati in stoffa e silicone. C’è poi l’alternativa dei separatori – anche questi acquistabili in centri specializzati –, ovvero accessori in silicone che, come suggerisce il nome, mantengono separati l’alluce e il secondo dito del piede.
Quando il problema diventa particolarmente pesante l’unico rimedio consiste nella terapia chirurgica. In generale sono due le tecniche adottate: quella a cielo aperto e la percutanea. Nel primo caso viene effettuata un’anestesia locale a livello del ginocchio e si procede poi con un’osteotomia, ovvero la correzione del metatarso. Se si punta invece sulla percutanea non c’è nemmeno la necessità di aprire le articolazioni: il chirurgo realizza infatti piccole incisioni sulle ossa di falange e metatarso, anche in questo caso con anestesia locale.