Curare le gengive per evitare la piorrea

I disturbi gengivali sono una delle patologie più diffuse al mondo. Si calcola che ne soffra quasi una persona su due e che in circa il 10% dei casi questi si manifestino in forme avanzate che possono sfociare nella parodontite, conosciuta anche come piorrea. Molto alta la frequenza nella popolazione anziana: il 70% degli over 65 soffre di una forma di gengivite.
Proprio per la tendenza a degenerare in un disturbo più grave è importante intervenire quando si manifestano i primi sintomi della malattia. Si tratta di un’infiammazione dovuta all’accumulo della placca sul bordo gengivale che si manifesta con dolore durante la masticazione o con una sensazione di fastidio quando si consumano cibi freddi e con un frequente sanguinamento. Le gengive, oltre a ritirarsi, possono essere arrossate, gonfie e più sensibili. Le cause della comparsa di tale disturbo dipendono da più fattori: si va dalla scarsa igiene orale alla predisposizione genetica, passando per il fumo, l’utilizzo di alcuni farmaci, i cambiamenti dovuti all’età o la presenza di patologie come il diabete.
Per prevenire la comparsa della gengivite serve lavare accuratamente i denti con dentifricio e spazzolino a setole morbide dopo ogni pasto, utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno e seguire una dieta sana: sì a verdure e alimenti ricchi di calcio e vitamina C; meglio, invece, evitare fritture, alimenti grassi e zuccherati. Fondamentali i controlli regolari dal dentista.
Se non viene curata per tempo e adeguatamente, la gengivite può trasformarsi in parodontite: in questo caso l’infezione batterica si estende dalle gengive anche al legamento parodontale e all’osso alveolare che fanno da sostegno ai denti. È una forma irreversibile, che può portare alla perdita permanente dei denti, con evidenti ripercussioni a livello di salute e di estetica.
Di fronte a questa patologia si possono mettere in atto diversi tipi di intervento, a seconda della gravità: dalle tecniche di pulizia più moderne e approfondite per la rimozione di placca e tartaro fino all’utilizzo dei farmaci. Nuovi approcci sono utilizzati anche nel caso in cui si perdano i denti: il ricorso alla dentiera – una volta l’unica soluzione – risulta ormai superato.
Si preferisce optare per interventi di chirurgia che consentono di ricostruire la gengiva tramite innesti, di rigenerare l’osso o, nei casi più severi, si procede con l’impianto di denti su viti di titanio che vengono impiantate direttamente nell’osso.