Il disturbo

Da Einstein a Darwin: cos’è l’Asperger?

Molti geni del passato e del presente si sono trovati ad affrontare difficoltà comuni dettate da questa sindrome. Ecco di cosa si tratta.
Molti geni del passato e del presente si sono trovati ad affrontare difficoltà comuni dettate da questa sindrome. Ecco di cosa si tratta.
Red. Online
01.06.2021 09:30

Greta Thunberg e Elon Musk, ma anche Michelangelo Buonarroti, Albert Einstein, Charles Darwin e Steve Jobs. Sono tutti grandi nomi affermati in campi molto diversi tra loro, ma che hanno qualcosa in comune: la sindrome di Asperger. Si tratta di un disturbo dello sviluppo, annoverato fra i disturbi dello spettro autistico, che spesso non comporta deficit cognitivi. Chi è affetto da questo problema, infatti, nella maggior parte dei casi conserva ottime capacità di linguaggio e può contare su una memoria eccellente. Tuttavia, ciò non deve indurre a sottovalutare le conseguenze della sindrome, che colpisce sei persone ogni 10mila.

Tra le criticità da affrontare, il ritardo nella maturità sociale, la difficoltà nel fare amicizia e nel controllare la comunicazione, l’essere affascinati da interessi insoliti, la goffaggine nel modo di camminare e di muoversi. Il disturbo prende il nome dal pediatra austriaco Hans Asperger, che l’ha studiato da vicino per via del suo lavoro in un ospedale di Vienna, a partire dagli anni Trenta del secolo scorso. Durante alcune visite, individuò determinate caratteristiche in alcuni dei suoi piccoli pazienti. I bambini in questione erano tutti piuttosto solitari e non amavano socializzare con i propri coetanei. Inoltre, i bimbi manifestavano problemi di comunicazione, erano impacciati e, soprattutto, riponevano tutte le loro energie nell’approfondimento di argomenti che catturavano il loro interesse. Questi hobby potevano essere legati a vari temi: dalla letteratura alla scienza, fino alla matematica. Il pediatra aveva individuato un filo conduttore fra questi comportamenti, riconducendoli a un disturbo specifico non ancora identificato. Prima che si potesse arrivare a una diagnosi certa, però, il pediatra venne a mancare, ma lasciò in eredità tutti i suoi scritti, frutto di anni di ricerca. Fu la psichiatra inglese Lorna Wing a coniare, nel 1981, il neologismo Sindrome di Asperger durante un suo intervento per una rivista medica di settore.

Tuttora si tratta di una condizione difficile da diagnosticare, dato che i primi segnali vengono spesso ascritti a un carattere un po’ chiuso. Tuttavia, è importante che gli aspie (un nomignolo affettuoso utilizzato per indicare chi soffre di Asperger) vengano supportati durante l’infanzia e l’età adulta nell’affrontare le sfide che si trovano di fronte quotidianamente e nel gestire ciò che la giovane attivista Greta Thunberg definisce «superpoteri»: una sensibilità più profonda verso il mondo circostante.