Ferie natalizie addio, il rientro si vive così

Tutto parte dalla sveglia. Che sia incorporata negli smartphone o ancora in bella mostra sul comodino, il rientro al lavoro dopo un periodo di vacanza comincia proprio dalla sua programmazione. Già, perché se è vero che durante le ferie natalizie o la sveglia era completamente scomparsa o al massimo si impostava per andare con famiglia e amici alla pista di pattinaggio o a sciare, adesso bisogna risettarla in modalità lavoro. E qui arriva il primo, piccolo consiglio, per gestire al meglio il rientro. Gli esperti consigliano di impostarla dieci minuti prima dell’orario abituale. Esempio pratico: se di solito per andare a lavoro la si programma alle 7, meglio puntarla alle 6.50, così da avere quel piccolo lasso di tempo in più per fare una colazione rilassata, senza forzare ritmi e tempi, senza andare di corsa.
Il segreto delle piccole cose
Già, a vederla così sembra davvero poco. Ma bisogna cominciare dalle piccole cose per riabituare il proprio corpo e la propria mente al rientro a lavoro.
Eccole, allora, le piccole cose per provare a rientrare in ufficio senza traumi. Si parte proprio dal lavoro. Prima di tutto bisognerebbe evitare che i ritmi diventino forsennati sin dal primo giorno; meglio cominciare con il rispettare gli orari, senza strafare, senza lasciarsi trascinare in riunioni fiume, senza accumulare sin da subito ore di straordinari.
Altro piccolo suggerimento: se durante le vacanze non avete mai controllato la posta con l’account aziendale e tutto sommato non è successo niente di irreparabile, continuate a farlo quando non siete a lavoro. Così vi sembrerà di avere ancora qualche ora giornaliera di relax a disposizione.

Una gita fuori porta
Se dunque in ufficio bisogna andare, già durante le prime settimane post-rientro è bene organizzare qualcosa di piacevole. Che cosa? Semplice: uno spettacolo a teatro, una partita a calcetto, un concerto da soli con moglie o marito senza figli, una pizza o un aperitivo con i colleghi. Piccole «coccole» in grado di rendere meno complicato il triangolo casa-famiglia-lavoro.
Dalle piccole alle grandi coccole. Già, perché gennaio potrebbe essere il mese giusto per programmare il prossimo viaggio. Non servono programmi a lunga gittata, ma si può ad esempio pensare a un weekend fuori porta. Bisognerebbe approfittare delle montagne a pochi passi da casa e, almeno fino a marzo, programmare un po’ di «uscite».
Particolare da non trascurare: lo sci è proprio lo sport più indicato post-abbuffate natalizie. Con un’ora di attività a un’andatura media di 15 km/h si possono bruciare circa 600 calorie. Insomma, con un weekend sulla neve si riesce ad avere la sensazione di prolungare il periodo di relax e ci si può rimettere in forma.
Niente è per sempre: imparare a fare tesoro della pausa invernale

Una piacevole parentesi di relax tra mesi fitti di impegni. Spesso le vacanze invernali vengono percepite così. Una boccata d’aria fresca e poi via, di nuovo in apnea fino all’arrivo dell’estate. Eppure in questo tempo di riposo, dedicato alle relazioni e alla famiglia, si nascondono insegnamenti preziosi, di cui fare tesoro per migliorare la propria routine quotidiana. Chi è molto attaccato al proprio lavoro impara a riconoscere che il mondo va avanti lo stesso anche senza il proprio, apparentemente insostituibile, contributo. I lavoratori che riescono a staccare la spina si rendono spesso conto dei rischi legati all’irrigidirsi della propria esistenza su un unico canale, quello professionale.
Le vacanze aiutano infatti a riscoprire la bellezza e l’importanza di vivere altri ruoli, come quello genitoriale, di partner o di amico. La pausa insegna a mantenere questa molteplicità di identità anche alla ripresa del lavoro, per una vita più ricca e appagante. Anche se il tempo del riposo è finito, non è detto che si debba cancellare tutto, rituffandosi nella quotidianità. I ricordi e le amicizie coltivate possono entrare a far parte della vita di ogni giorno.
Rivedere una fotografia o fare una telefonata a un parente possono aiutare nella transizione al tran tran quotidiano, senza strapparsi i capelli perché non si può più andare a sciare. L’energia accumulata in queste settimane va calibrata nel modo corretto. La scelta da evitare è rigettarsi a testa bassa tra gli impegni di prima solo perché ci si sente di nuovo brillanti e in forma. Meglio sfruttare la lucidità e la serenità acquisite per fare una classifica delle priorità. Questo contribuisce a vivere con maggior consapevolezza le proprie giornate e a ricomporre il puzzle degli impegni in modo ordinato. Mai abbandonare, infine, le buone abitudini delle ultime settimane, che si tratti di un ritaglio di tempo per dedicarsi allo sport o di una cena in più in compagnia della propria famiglia.
Stress, ansia e stanchezza Ecco le reazioni più comuni
Capita di frequente, al rientro sul posto di lavoro dopo un periodo di ferie, di sentirsi irritabili, stanchi e particolarmente svogliati. Niente paura: si tratta di una normalissima reazione che accomuna milioni di persone e che si può definire come stress da rientro. Quello che gli americani chiamano “post-vacation blues” scatta non solo in occasione delle vacanze estive, ma anche dopo le festività natalizie. E non colpisce soltanto chi ha avuto la fortuna di potersi godere una nuotata nei cristallini mari tropicali o una splendida settimana bianca tra piste da sci e neve. Lo stress da rientro, pur se in maniera più leggera, può scattare anche se ci si è limitati a concedersi qualche giornata di relax in famiglia, lontano dai ritmi frenetici della vita di tutti i giorni.
Il ritorno alla routine e la sveglia che ricomincia a suonare alla stessa ora ogni mattina rappresentano un vero problema e, nei casi peggiori, un reale malessere per un numero sempre più alto di persone. Allegria e spensieratezza tipiche delle ferie possono lasciare il posto a malumore, mal di testa, stanchezza generale e alterazioni del sonno. Questo perché, a livello fisiologico, durante le vacanze l’organismo si adatta a ritmi più lenti e minori tensioni: organi come le ghiandole surrenali, che si occupano di aiutare a gestire lo stress, secernono meno cortisolo e adrenalina.
Al ritorno dalle ferie si verifica uno sfasamento tra l’esigenza di tornare ai ritmi abituali e lo stato ancora “vacanziero” dell’organismo: ecco perché, per rimettersi pienamente in marcia, c’è bisogno di qualche giorno, se non di qualche settimana nel caso il periodo di ferie sia stato molto lungo. Nella maggior parte dei casi, per limitare i danni da stress da rientro basta però rimettersi al lavoro in modo progressivo piuttosto che buttarcisi a capofitto. E soprattutto prendersi il tempo necessario per tornare a pieno regime sui binari della quotidianità.
L’ESPERTO
«Provate a viverla in maniera positiva»

«Al rientro delle ferie capita di sentire quella che noi chiamiamo ‘depressione reattiva’, è normale», spiega Ivan Battista, psicologo e psicoterapeuta 67enne, autore di numerosi libri. «È come una sensazione di abbattimento di fronte a un evento concreto, in questo caso il rientro al lavoro».
Battista, è tutta colpa nostra?
«Dobbiamo renderci conto che milioni di persone non svolgono il lavoro dei propri sogni. Semplicemente, lo fanno per vivere ed è una condizione che devono accettare. Quindi nel periodo di riposo, quando non vige quest’obbligo, vivono il livello massimo di benessere».
Per poi ricadere appena si ripensa al ‘mondo reale’.
«Esatto».
Dove trovare la motivazione?
«Ci vuole una certa dose di disciplina e farsene una ragione. Potrebbe essere utile riprendere qualche abitudine che abbiamo al di fuori delle vacanze. Dalla sveglia agli orari dei pasti, perché il nostro cervello si abitua alla routine, ma il vero problema è un altro».
Vale a dire?
«Una certa responsabilità ce l’hanno le aziende stesse».
In che senso?
«Queste devono motivare i propri impiegati. Coinvolgerli, farli sentire parte di un qualcosa di più grande. In questo modo i dipendenti lavorano meglio
e saranno più motivati al loro rientro».
Come si fa?
«L’informazione è importante, la ‘in-cultura’ sul lavoro va combattuta. Le ditte devono puntare sull’etica e avere un atteggiamento più ecologico, più sostenibile».
Puntare sull’etica significa...
«Significa trattare meglio le persone, farle sentire a proprio agio. sostenerle anche attraverso la formazione continua, viste le continue rivoluzioni tecnologiche».

L’ALIMENTAZIONE
Ritrovare la regolarità con una dieta più sana
No a dolci e pietanze elaborate
In media durante le due settimane a cavallo tra Natale e Capodanno si può ingrassare dai due ai quattro chilogrammi. In questo caso non c’è molta scelta: bisogna seguire un regime alimentare più oculato. Eliminare per qualche settimana dolci e pietanze elaborate è un piccolo passo avanti. Magari da abbinare con pranzi e cene in casa a base di insalate e pietanze leggere, evitando cibi grassi, con troppi condimenti o molto salati.
Antiossidanti, nostri alleati
Se alcol, fritture e alimenti ricchi di grassi hanno anche riempito il corpo di tossine, dando quella sensazione di gonfiore e pesantezza, meglio, puntare su soluzioni ricche di antiossidanti come mirtilli, spinaci, arance e kiwi e tisane leggere.