I benefici dell’arnica per traumi ed ematomi

«Ehi, guarda che bella margherita... tutta gialla!» è quel che spesso si esclama quando si incontra, magari camminando per un sentiero sulle montagne, l’arnica, un fiore che costituisce un vero e proprio «colorante» che vivacizza il verde dei prati; il suo utilizzo è testimoniato fin da tempi antichissimi, anche se non unicamente per l’uso che ne facciamo oggi, ovvero come soluzione naturale antinfiammatoria, antinevralgica, analgesica e antitraumatica. Stando alle leggende nordiche era una pianta dai poteri magici, legata al Sole, e capace di scacciare demoni e mostri; in Francia, invece, era conosciuta con il nome di «Tabac des Voges», perché gli abitanti di quelle regioni la impiegavano come tabacco da fiuto. Si tramanda anche che fosse una pianta molto cara ai Cimbri: raccolta in determinati giorni e orari, si diceva avesse il potere di far innamorare.
Al di là delle leggende, l’arnica qualche potere «magico» senz’altro ce l’ha, soprattutto contro il dolore fisico. I fiori – di colore giallo o arancione e simili alla margherita – vengono infatti utilizzati per preparazioni fitoterapiche e omeopatiche, sotto forma di gel e creme, ma anche di compresse e tisane. Tutte soluzioni che risultano utili per alleviare i sintomi di eventi traumatici, contusioni e stiramenti muscolari. Proprio per questo l’arnica è un rimedio molto conosciuto e utilizzato in ambito sportivo.
Ma non solo: questa pianta risulta efficace anche per contrastare ematomi, edemi, sfoghi cutanei e infiammazioni della pelle, oltre che per attenuare il prurito e il fastidio provocato dalle punture di insetto.
Gli effetti benefici provocati dalle soluzioni a base di arnica si devono alla sua composizione, particolarmente ricca di flavonoidi, ovvero quei composti naturali dal forte potere antiossidante in grado di combattere i radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Stringendo la lente, l’arnica è un’ottima fonte di astragalina (utile per riparare i danni alle articolazioni), di eupafolina (un antidolorifico naturale) e di isoquercitina e betuletolo, che assicurano un forte potere antinfiammatorio. In più, l’arnica può contare anche sulla forte presenza di carotenoidi e della scopoletina, capaci, rispettivamente, di rafforzare il sistema immunitario e l’effetto analgesico.
Ma come si utilizza l’arnica? Sotto forma di compressa orale o, più comunemente, in pomata o gel, da spalmare fino a tre volte al giorno sulla zona interessata. Attenzione però a non impiegarla in caso si soffrisse di dermatite o in presenza di ferite ed escoriazioni. Non ha effetti collaterali particolari, ma gli esperti consigliano di non usarla in gravidanza e durante l’allattamento, così come di non esagerare: un abuso di compresse potrebbe dare origine a mal di pancia, vomito e diarrea. In ogni caso, è sempre suggerito – come per l’utilizzo di tutti i preparati fitoterapici – consultare il proprio medico.