Superare la paura di parlare in pubblico

Secondo Mark Twain, quando si tratta di parlare in pubblico le persone si dividono in due categorie, gli ansiosi e quelli che mentono. Per molti impostare un discorso di fronte a un’ampia platea è fonte di stress e ansia, che si manifesta in salivazione azzerata, frequenza cardiaca accelerata e mani sudate. Si tratta della glassofobia – si chiama proprio così la paura di parlare in pubblico –, una sensazione di disagio che riguarda, per prima cosa, un’insoddisfazione per la propria voce, che molti considerano troppo bassa o indecisa. A questo si aggiungono la sensazione di smarrimento e la percezione di intervallare le parole con quei suoni che, involontariamente, si compiono mentre si parla. La paura è inoltre legata al timore di essere criticati dagli altri, di mostrarsi fragili e vulnerabili.

Che cosa fare
Superare la glassofobia, tuttavia, è possibile: occorre prima di tutto rilassarsi, allontanare i pensieri negativi e familiarizzare in maniera graduale con questa tipologia di esperienza.
Ci sono poi alcuni trucchetti che permettono di aiutare chi si sente a disagio nel parlare in pubblico: per garantirsi un buon risultato è importante conoscere qual è la tipologia di gestualità più efficace, la modalità più adatta per guardare il pubblico o la postura che aiuta a sentirsi un po’ più sicuri di sé.
Tranquillizza chi deve fare i conti con questo timore anche sapere con anticipo quali saranno gli interlocutori ai quali ci si rivolge o strutturare il proprio testo in modo organizzato e lineare, comunicando i concetti in modo chiaro. Infine, per un discorso efficace e senza intoppi è bene preferire la lentezza alla velocità. Se il tempo stringe, dunque, meglio eliminare i concetti superflui e dare la sensazione al proprio pubblico di essere padroni della materia trattata, senza farsi prendere dal panico.