Trattare le cisti sebacee fastidiose ma innocue

Tra gli inestetismi cutanei più fastidiosi e comuni spicca la cisti sebacea, detta anche epidermoide. Si tratta di una bolla piena di liquido che si viene a formare immediatamente sotto la pelle, tanto da essere visibile anche ad occhio nudo. Il più delle volte si tratta di un disturbo innocuo, che scompare da sé. Non sempre tuttavia è semplice distinguere una cisti sebacea da altri tipi di nodulo o rigonfiamenti pericolosi. Ecco perché, nel momento in cui la si nota, consultare un medico resta la scelta più saggia.
In fase iniziale le cisti sebacee sono molto simili ai foruncoli dell’acne sotto pelle, tipici dei ragazzi nell’età dello sviluppo. In realtà si formano a partire dalle ghiandole che secernono la materia grassa che lubrifica capelli e pelle: la cheratina. Quest’ultima, al posto di spostarsi verso l’esterno, resta bloccata sotto la cute, fino a creare un rigonfiamento. Tipicamente posizionate su collo e viso, per gli esperti le cisti sebacee non sono ereditarie.
I sintomi comprendono pelle arrossata e indurita, solitamente di colore giallo-biancastro. Al centro del rigonfiamento non è raro, inoltre, trovare una zona più scura da cui può uscire del pus. Normalmente questa cisti non provoca dolore, ma quando si infetta tende a diventare più morbida, rossa e dolente.
Solitamente è il medico di base a riconoscere questo disturbo già a prima vista, data la caratteristica forma e la conseguente palpitazione della pelle. In rari casi, tuttavia, si può prescrivere una biopsia per escludere patologie più gravi. Se non arriva ad infettarsi, la cisti sebacea tende infine a guarire naturalmente, senza l’utilizzo di farmaci. L’unica azione utile può essere quella di appoggiarvi sopra un panno caldo. Questa piccola accortezza, sostengono gli esperti, è in grado di prevenire la formazione di cisti sebacee anche dopo i primi rigonfiamenti.
Se invece viene a crearsi del pus è essenziale evitare di spremerla, per non aggravare la situazione. Il medico potrebbe scegliere di farla rimuovere. Fortunatamente si tratta di interventi con anestesia locale e con incisioni non particolarmente estese.