Berline e famigliari di successo firmate Simca
La Simca è stata una marca molto nota in Europa tra gli anni Quaranta e Settanta del secolo scorso. La Société Industrielle de Mécanique et Carrosserie Automobile nacque in sostanza come affiliata della Fiat (un po’ come avvenne pure in Spagna con la Seat), di cui produceva su licenza svariati modelli. Abbandonata la sinergia con l’azienda italiana, Simca si avvicinò all’americana Chrysler di cui divenne uno dei marchi in Europa.
Già prima di allora erano state lanciate con successo svariate vetture, come la celebre Aronde degli anni Cinquanta e, per sostituire quest’ultima, le berline 1300 e 1500, che ottennero un buon successo pure in Svizzera. La meccanica robusta, gli interni comodi e spaziosi (com’era tipico delle auto francesi di allora) e un’estetica piacevole garantivano alle Simca la simpatia del pubblico europeo.
Tuttavia, dall'inizio degli anni Sessanta, l’azienda era sì ancora molto attiva sui mercati automobilistici d’Europa, ma dal profilo finanziario si trovava in una situazione a dir poco turbolenta. Infatti, i capitali scarseggiavano e la Fiat che ne era il sostegno cardine si stava progressivamente ritirando per lasciare il posto al gigante americano Chrysler.
Cosicché, se da un lato i dollari di Detroit permisero di lanciare la piccola Simca 1000, dall'altro il resto della gamma doveva essere rinnovato per poter beneficiare del boom degli anni Sessanta. Per questo motivo, al fine di riconquistare l'emergente clientela della classe media d’Europa, Simca lanciò una coppia di berline ben equipaggiate: la 1300 e la 1500.
Mario Revelli de Beaumont (noto designer italiano) progettò un'auto equilibrata, sobria e classica sotto ogni punto di vista, allontanandosi dalle curve antiquate della Aronde P60 e della barocca Ariane. In effetti, tutto in questa vettura è misurato, fino al nome (1300 inizialmente, poi 1500 un anno dopo).
Dal profilo tecnico, al momento del debutto la 1300 adottava molte componenti della Aronde, come trazione posteriore, assale posteriore rigido e motore da 1’290 cc, 4 cilindri da 54 CV. Le sospensioni sono state ovviamente migliorate, così come l'assetto di guida. I freni, invece, sono rimasti molto convenzionali, con quattro freni a tamburo. La vettura fu lanciata nel marzo 1963, seguita (come accennato) pochi mesi dopo dalla 1500 azionata da un 4 cilindri di 1'475 cc e 69 CV. La versione al vertice della gamma era ancor più confortevole della sorella 1300 ma pure un po' più moderna, con freni a disco anteriori (la 1300 li ebbe solo nel 1965).
In linea con l'influenza americana, poteva anche essere dotata di un cambio automatico opzionale. Alla fine dello stesso anno, la gamma 1300/1500 fu completata da una versione station-wagon molto apprezzata anche dalle forze di polizia francesi. Nonostante il suo aspetto discreto, il duo 1300/1500 era un'alternativa molto credibile sul mercato, forse addirittura una delle migliori.
Dopo il lancio della Simca 1100, nel 1966, al fine di evitare che i vari modelli si divorassero quote di mercato tra loro, Simca decide di “ingrandire”, più che aggiornare le berline 1300/1500. Infatti, decise di allungare di quasi 20 cm le berline ma non le familiari, stranamente, e conferendo loro un aspetto più formale. I nuovi modelli furono denominati 1301 e 1501 e sottoposti pure a un profondo restyling esterno e interno. Lanciati alla fine del 1966, tali vetture continuarono la loro brillante carriera, tanto che nel 1969 la gamma fu rafforzata dalla 1501 Special, il cui motore fu portato a 81 CV e che si vide dotare di una leva del cambio sul pavimento e non più al volante. E, allo stesso modo, pochi mesi dopo, fu lanciata la 1301 Special da 70 cavalli.
Con il passare del tempo, negli anni Settanta il destino di queste Simca si fece molto più complicato. Pur rimanendo in listino fino al 1976, la gamma si restringe costantemente, con la 1501 che sparisce nel 1972 e le 1301 che sono ormai superate anche dal profilo del look e si vendono ormai solo a veri “aficionados”. Del resto, la Chrysler nel 1975 lancia le eredi di questi modelli, le celebri 1307, 1308 e 1309 (due volumi e cinque porte) al passo con i tempi e con i gusti dell’utenza e sono “Auto dell’Anno” 1976. Ma le berline e le station-wagon della gamma che va in archivio hanno fatto un ottimo lavoro, tanto che in circa dieci anni ne sono stati venduti oltre 1'343'000 unità.
La scheda (Simca 1300 L berlina, 1967)
Cilindrata: 1'290
cc
Potenza e coppia:
54 CV, 8,9 kgm
Accelerazione: n.d.
Velocità massima:
135 km/h
Consumo medio: 8,2
l/100 km
Peso a vuoto: 980
kg
Dati da: Tutte le auto del mondo 1967, Quattroruote, Milano