Capriasca, il «Sentiero raccontato»
Si parte da Origlio, in direzione di Ponte Capriasca; il gioiello di questo villaggio si trova nella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Ambrogio ed è il Cenacolo. L’affresco rappresenta una delle copie più importanti dell’opera originale di Leonardo da Vinci che si trova a Milano.
Proseguendo per Sala Capriasca si giunge alla chiesa e al cimitero. Originale e curiosa la fontana che si scorge ai margini della via e che in origine si trovava nei ronchi di Sala, lungo la vecchia strada che sale al convento del Bigorio. La settecentesca fontana Moncrini, opera di Carlo Martino Moncrini, abile scalpellino della Capriasca, è formata da una ventina di blocchi di pietra di forma rettangolare, scolpiti e decorati con soggetti allusivi alla caducità umana (santi, teschi, figure femminili, animali).
Il percorso continua, tra boschi e muretti a secco, verso il convento del Bigorio, fondato nel 1535. Nella chiesa, sopra l’altare maggiore, si può ammirare un bel dipinto cinquecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino. Seguendo la suggestiva Via Crucis ci si incammina verso il paese di Bigorio e poi Tesserete, di cui si scorge da lontano il magnifico campanile romanico. Le curiosità (e le leggende) non sono finite: vicino alla chiesa di Santo Stefano, una tomba, quella della Contessa Crassa.
Continuando il cammino si passa accanto a un masso erratico particolare, «il sasso del diavolo», prima di raggiungere San Clemente e Redde, dove un’antica torre nel bosco testimonia un passato molto lontano. Il villaggio che sorgeva a Redde è stato misteriosamente abbandonato nel Cinquecento.
Si scende poi in direzione di Origlio giungendo al laghetto e di seguito al punto di partenza.
Il «Sentiero raccontato» della Capriasca è ben illustrato in un prospetto, che contiene anche le storie legate ai vari punti di interesse distribuiti sul percorso. Lo si può ottenere presso l'ufficio turistico di Tesserete.