La temperatura ideale da avere in casa

Ogni giorno, nelle case di tutto il mondo, si consuma uno scontro titanico a colpo di telecomandi, caldaie e termosifoni: è la battaglia del termostato. Donne contro uomini e genitori conto figli. Da una parte i freddolosi per natura, sempre pronti a indossare sciarpe, pullover e pile non appena la temperatura sfiora i 18 gradi. Dall’altra chi del caldo non può sentir parlare e sopporta condizioni climatiche estreme senza battere ciglio. Che sia questione di psicologia o di costituzione, poco importa: ognuno ha la propria personalissima percezione di benessere termico. Le cose però si complicano quando ci si ritrova a vivere sotto lo stesso tetto, magari nel giro di pochi metri quadrati. A fare da paciere negli scontri in famiglia, si sono le linee guida diffuse dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).


L’ente ha fissato degli standard oggettivi che identificano il microclima domestico più adatto per la nostra salute (con buona pace di entrambe le fazioni). Secondo l’Oms, in casa dovremmo mantenere una temperatura di circa 21 gradi sia d’inverno che d’estate. In realtà, mettendo un maglione in più, si sta bene anche a 18-19 gradi, mentre durante la bella stagione 23-24 gradi sono più che accettabili. L’unico locale in cui la colonnina di mercurio non dovrebbe mai discostarsi troppo dai 20 gradi è il salotto, l’ambiente in cui si trascorre la maggior parte del proprio tempo. Di solito la cucina è invece la stanza più calda, grazie alla presenza di fornelli e forno: in questo caso si può scendere anche a 18 gradi. Nelle camere da letto il termometro si può abbassare ulteriormente. Qui i 16 gradi vanno benissimo e aiutano a prevenire diversi disturbi di carattere circolatorio.
Se si soffre il freddo, basta utilizzare una coperta in più per dormire sonni tranquilli. Attenzione poi alla posizione della fonte di calore: il letto dovrebbe sempre trovarsi ad almeno 80 centimetri di distanza. E la stanza dovrebbe sempre essere arieggiata per qualche minuto al mattino e prima di coricarsi. Un capitolo a parte merita l’umidità dell’aria. Quella ideale dovrebbe aggirarsi tra il 45 e il 50%. Un tasso troppo basso, sotto il 20%, può causare secchezza alle fauci e alle vie respiratorie, fastidi nella respirazione e nella produzione della saliva e rischi di infiammazione alle vie aeree. Vietato spingersi anche oltre l’80%: il caldo afoso e il freddo umido possono avere ripercussioni negative sulla salute del nostro organismo.
Le cose cambiano leggermente in presenza di neonati. In questo caso la temperatura dovrebbe aggirarsi attorno ai 20-22 gradi di giorno e poco meno di notte, con un tasso di umidità compreso tra il 40 e il 60%. I bimbi che vivono in appartamenti troppo caldi o troppo freddi sono più soggetti a infezioni respiratorie.
Gli eccessi e gli sbalzi termici rallentano il movimento delle cellule a forme di ciglia che si trovano nel primo tratto delle vie aeree. In questo modo impediscono loro di lavorare come spazzini e proteggere l’organismo dall’ingresso dei germi. Se invece ci si abitua a temperature moderate il passaggio tra ambienti interni ed esterni è meno brusco e le ciglia possono continuare a svolgere la loro funzione. Mantenere la giusta temperatura, quindi, fa bene alla salute di tutti.
Rispettare le linee guida dell’Oms alza le difese immunitarie dell’organismo, riduce la probabilità di sviluppare patologie respiratore e previene la formazione della muffa, dannosa per i bambini oltre che per le pareti di casa. I vantaggi riguardano anche il portafoglio (grazie a bollette più leggere), l’ambiente... e la famiglia, perché si litiga meno.