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Stucco veneziano: fascino senza tempo

Questa tecnica decorativa murale è molto versatile. L’eco delle sue origini antiche si mescola alle interpretazioni più moderne.
Questa tecnica decorativa murale è molto versatile. L’eco delle sue origini antiche si mescola alle interpretazioni più moderne.
Red. Online
18.08.2021 18:30

La sua area d’origine è il Medio Oriente, circa 4.000 anni fa, ma il nome della decorazione è un’eredità seicentesca. Nel periodo della Repubblica di Venezia, questa tipologia di stucco veniva, infatti, utilizzata nelle pareti interne delle case per la sua capacità di resistere all’umidità e alla muffa. Il suo fascino, oggi come allora, sta tutto nel risultato che lascia sulla superficie come un rilievo lucido, soffuso e levigato. Spesso associato, per la sua naturale eleganza, a contesti classici, lo stucco veneziano si presta ad essere impiegato anche su cornici e soffitti. Le tecniche per applicarlo sono essenzialmente due. La prima e la più rapida è quella a pennello. Bastano anche solo due mani per la posa e poi, con la spatola si lavora sulle rifiniture. Prevede invece almeno tre mani di applicazione, cinque sulle superfici più difficili, lo stucco a spatola. La seconda tecnica, piuttosto complicata, richiede l’intervento di professionisti anche se non mancano le opzioni fai da te con prodotti sintetici a base di resina acrilica, simili per effetto allo stucco veneziano ma con una lavorazione molto più semplice.

La versatilità d’impiego che ha consacrato questa tecnica decorativa, consegnandole una fortuna praticamente ininterrotta, è anche legata alla sua particolare composizione. Polvere di marmo e grassello di calce, ovvero un composto di calce aerea e acqua: questi i due ingredienti che, miscelati, danno come risultato lo stucco veneziano. La palette di colori è infinita: si va da tinte neutre a quelle più calde. La regola per mantenere uno spirito contemporaneo? Scegliere colori chiari capaci di non esasperare l’effetto materico e selezionare una parete precisa, evitando di ricoprire tutte le superfici della stanza. Se si è ancora poco convinti circa la resa finale della tecnica, la scelta più ponderata e confortante è quella del bianco, magari in camera da letto, dove lo stucco veneziano regala un’atmosfera curata e accogliente. In bagno, invece, disegna nuove profondità grazie alla sue peculiare lucentezza che apre gli spazi anche quando sono limitati.

Nel caso del grigio tortora o perla, tra i più gettonati, l’abbraccio avvolgente rischia di rivelarsi eccessivo se non si sfuma l’effetto con arredi pastello, in particolare nella zona giorno. In generale, è bene abbinare tessili e mobili minimali a pareti ricche come quelle trattate con lo stucco veneziano, in modo da non stancare lo sguardo. Da gestire con attenzione anche i colori più incisivi come quelli che sconfinano nei rossi. Rosa antico, salmone e color pesca non appesantiscono l’ambiente se sono equilibrati da adeguati giochi di contrasto. La parete trattata con lo stucco, infine, per mantenersi lucida e levigata ha bisogno di una manutenzione periodica. Circa ogni due anni è consigliato lavare la superficie con un apposito detergente sciolto in acqua calda e poi passare una cera protettiva.