CITTÀ, PARCHI E VILLAGGI / Città

Centro storico di Bellinzona

Bellinzona è nota soprattutto per i suoi castelli, un complesso di architettura militare medievale Patrimonio dell’umanità UNESCO. Meritano però una visita anche il centro storico, uno dei più autentici di tutto il Ticino, la quattrocentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie, che conserva su un’intera parete un magnifico affresco rinascimentale, e la chiesa di San Biagio a Ravecchia. Il giorno ideale per visitare Bellinzona è il sabato mattina, quando si tiene l’animatissimo mercato settimanale, che propone il meglio della gastronomia ticinese: salumi, formaggi, ortaggi e il pane del mercato prodotto seguendo antiche ricette.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

   

  

 

 

 

L'itinerario

La strada più animata della cittadina è il Viale della Stazione, che parte dalla stazione ferroviaria, dove prende avvio anche il nostro itinerario nel centro storico bellinzonese. Scendendo lungo il viale (che durante il carnevale di Rabadan fa da scenografia a spettacolari cortei mascherati) sulla sinistra si trova il palazzo postale, edificato negli anni Ottanta da Aurelio Galfetti, autore anche dei restauri di Castelgrande e considerato uno dei più importanti architetti della «scuola moderna ticinese».

Viale Stazione sfocia in Piazza Collegiata, sulla quale si affacciano antichi palazzi ben restaurati e l’omonima chiesa in stile rinascimentale, con un’imponente facciata in marmo. Dalla Collegiata si seguono i portici ai due lati della strada che sfocia in Piazza Nosetto, dominata dall’imponente costruzione del Palazzo Civico. Nonostante il suo aspetto rinascimentale, è stato costruito all’inizio del Novecento, utilizzando materiale del precedente edificio che risaliva al XV secolo. Si prosegue lungo Via Camminata fino in Piazza Indipendenza, dove sorge l’obelisco eretto nel 1903 per ricordare il centenario dell’entrata del Ticino nella Confederazione.

Si svolta quindi a destra imboccando Via Dogana e si percorre un tratto di cinta muraria prima di arrivare in Piazza Governo, sede dell’esecutivo e del legislativo ticinesi. La piazza ottocentesca è caratterizzata dall’antico convento delle Orsoline, costruito tra il 1738 e il 1743 e diventato in seguito sede del Governo ticinese e ora del legislativo. Sull’ampio spazio, al centro del quale c'è una fontana con una foca scolpita dall’artista ticinese Remo Rossi (1909-1982), si affaccia anche il Teatro Sociale, costruito nel 1847 e restaurato nel 1997. Proseguendo sotto i portici di Via Teatro si torna in Piazza Nosetto, quindi in Piazza Collegiata e poi sulla sinistra si percorre l’armoniosa Via Codeborgo che sbocca nella Piazza del Sole progettata da Livio Vacchini (1933-2007), altro importante architetto ticinese che con questo intervento ha voluto mettere in risalto la roccia su cui si erge Castelgrande. Da Piazza del Sole si gira a destra in Vicolo Torre e all’incrocio con Viale Stazione si ritorna al punto di partenza.

   

La chiesa di Santa Maria delle Grazie

Al di fuori del centro storico, vicino al cimitero che si può facilmente raggiungere in automobile, si trova la quattrocentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie. Elegante e suggestiva, conserva un magnifico affresco rinascimentale realizzato su una vasta parete divisoria interna costruita secondo la tradizione francescana. Nella parte centrale è rappresentata la Crocifissione e tutt’intorno, in quindici riquadri, è narrata la vita di Cristo. Il suo autore è un ignoto pittore lombardo di fine Quattrocento.

Sono di buon livello anche gli affreschi dedicati alla Dormitio Mariae (cappella frontale di destra), ad alcuni santi (prima cappella a sinistra) e l’Annunciazione sull’arco trionfale del coro. La chiesa è stata parzialmente distrutta da un incendio nel 1996 e dopo anni di restauro gli affreschi sono stati recuperati con un risultato davvero sorprendente.

Nel chiostro dell’ex convento annesso alla chiesa, oggi casa per anziani, si può ammirare un interessante ciclo di affreschi seicenteschi che illustrano episodi della vita di San Francesco.

  

La chiesa di San Biagio

Pure al di fuori del centro storico e facilmente raggiungibile in automobile la chiesa di San Biagio, che si trova a Ravecchia, frazione a sud di Bellinzona, nella piazza omonima su cui si affaccia anche il parco della bella Villa dei Cedri. Nei pressi esisteva probabilmente un monastero, ma un’eventuale dipendenza di San Biagio da un ordine monastico non sussisteva più già nel XIV-XV secolo, quando la chiesa era sotto il patronato del comune di Bellinzona. L’impianto attuale è da far risalire al XIII secolo: si tratterebbe della ricostruzione o più probabilmente dell'ampliamento di un edificio preesistente, come rivelarono le indagini archeologiche condotte all’inizio del Novecento in vista del restauro globale (1913-14), che riportò la chiesa allo stato originario.

La facciata a capanna è in pietra non intonacata; il campanile a torre quadrata mostra la parte superiore ricostruita nel Cinquecento. A caratterizzare la facciata un gigantesco San Cristoforo con il Bambino sulle spalle: come in altre chiese situate sulle vie di transito la figura del protettore di chi viaggia era visibile da lontano e costituiva invito e occasione di preghiera per viandanti e pellegrini. Il santo, qui dipinto in una ricca cornice, sta guadando il fiume e porta un bastone fiorito.

All’interno la chiesa si presenta come un’ampia basilica a tre navate sorrette da pilastri che terminano in tre cori. Il soffitto è in legno. Alle pareti vi sono lapidi tombali riferibili al Cinquecento e al Seicento.

Un tempo la decorazione pittorica doveva coprire tutte le pareti; quella visibile ancora oggi, sebbene in uno stato di conservazione non sempre buono, lascia pensare a interventi artistici di qualità.

  

  

PER COMPLETARE LA GIORNATA

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