Corippo
Situato a una quindicina di chilometri dall’imbocco della Valle Verzasca, Corippo è raggiungibile seguendo la carrozzabile costruita alla fine dell’Ottocento che si stacca dalla via principale. Data la scarsità di parcheggi si consiglia di raggiungere il Bivio di Corippo con i mezzi pubblici e di salire a piedi (10-15 minuti).
La visita
Partendo dalla piccola piazza del villaggio, su cui si affaccia la chiesa dedicata alla Vergine del Carmelo, si seguono le strette viuzze tra rustiche costruzioni in pietra con tetti in piode e piccole aperture contornate di calce bianca, strette le une alle altre, tanto era il bisogno di preservare terreno all’agricoltura e alla pastorizia. Di queste attività vivevano gli abitanti e lo testimoniano numerosi muretti a secco intorno al villaggio, che delimitano i terrazzi su cui si coltivavano segale e canapa. I corippesi, oltre a sfruttare l’ampio ma selvaggio territorio in cui vivevano, per la loro sopravvivenza praticavano pure la transumanza, recandosi in inverno sul piano di Magadino, soprattutto a Quartino, dove c’erano possibilità di pascolo.
Percorrendo le anguste vie del nucleo si possono ammirare numerosi dipinti murali di carattere devozionale e, scendendo sotto il nucleo, un antico mulino, un bel ponte e una cappella con una pregevole Crocifissione.
La scarsità di risorse obbligava la popolazione ad emigrare, sia stagionalmente (era il caso degli spazzacamini che lasciavano il villaggio durante l’inverno) sia stabilmente. Fu soprattutto l’emigrazione oltremare, in Australia dapprima, in America più tardi, a spopolare il villaggio, e mentre nell’Ottocento si contavano ancora quasi 300 abitanti oggi i residenti sono una decina.
Nel 2022 a Corippo è stato aperto un «albergo diffuso», che permette di soggiornare in alcune costruzioni rustiche del villaggio, diventato simbolo di un mondo contadino che non c’è più.
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