Da Vogorno al monte Odro
Bisognava arrampicarsi sulle pendici rocciose del maestoso Pizzo Vogorno a falciare quel poco d’erba che si trovava, visto che i terreni pianeggianti e produttivi scarseggiavano. Un lavoro pericoloso che mieteva molte vittime. Poi, poco a poco, le condizioni sono mutate, i contadini hanno preferito altri mestieri, i monti sono stati abbandonati e anche Odro ha conosciuto il suo declino.
L’ultimo ad andarci fu Luigi «Stevenign» Berri. La sua cascina è rimasta com’era alla fine degli anni Sessanta e ospita ora un piccolo museo, che conserva le ultime testimonianze della raccolta del fieno selvatico. Il monte è ancora animato da una piccola azienda agricola con le capre, che offre ospitalità a chi vuole saggiare la vita rurale.
L’itinerario
Odro si raggiunge da Vogorno (500 msm) percorrendo dapprima la carrozzabile che raggiunge le frazioni alte sopra Sant’Antonio, poi il sentiero che si addentra nella Valle della Porta tra gli ultimi vigneti e i castagni monumentali. Il percorso è ben segnalato; ma può essere utile munirsi del prospetto che illustra i punti di interesse, che sono parecchi e che sono stati messi in evidenza grazie a un lavoro storico-etnografico nato dalla collaborazione tra l’ente turistico e l’Associazione Museo di Val Verzasca.
La prima sosta si fa all’oratorio della Colletta, un luogo di grande devozione, dove fioriscono leggende e ricordi di guarigioni miracolose. Il sentiero, a tratti ripido ma mai pericoloso, arriva poi ai piccoli nuclei dove un tempo si svolgevano i lavori rurali: Torlètt, Stavéll, Pidoo. Dopo un paio d’ore o poco meno si giunge a Odro: quattro piccoli nuclei a circa 1200 metri. A metà Novecento questo maggengo era diventato il centro della raccolta del «fieno di bosco».
Dopo la visita della piccola azienda agricola e del minuscolo museo, si può tornare a valle dallo stesso sentiero oppure, solo nella bella stagione, salire fino a Bardüghé, un alpe ai piedi del Pizzo Vogorno con una magnifica vista sul lago artificiale di Vogorno e sul Lago Maggiore (un’ora circa di cammino) e da lì scendere verso il villaggio (due ore).