Le auto che hanno fatto la storia

DAF 66, l’ultima “vera” vettura olandese

La 66 è stata l'ultimo veicolo a quattro cilindri a portare il nome DAF, quello del costruttore celebre per la produzione di automezzi pesanti
29.09.2023 10:00

Il marchio DAF è sinonimo di automezzi pesanti molto popolari anche sulle autostrade svizzere, ma non molti sanno che il costruttore olandese, fino a circa cinquant’anni fa, produceva pure automobili. L’ultima sua realizzazione fu la 66.

La DAF 66 era una piccola auto familiare prodotta dal settembre 1972 al 1976 e fu realizzata per sostituire un modello piuttosto diffuso come la DAF 55 di fine anni Sessanta.

La 66 è stata l'ultima auto a quattro cilindri a portare il nome DAF ed era disponibile come berlina 2 porte, coupé 2 porte e familiare 3 porte. Era dotata dell'esclusiva trasmissione a variazione continua Variomatic.

Rispetto alla 55 che mandò in pensione, il nuovo modello era in pratica una sua evoluzione, che oltre all’aspetto estetico, a cui contribuì il designer italiano Giovanni Michelotti, proponeva consistenti aggiornamenti tecnici come l'importante riprogettazione dell'assale posteriore, delle sospensioni e della trasmissione: al momento dell'introduzione sui mercati, nel ‘72, tutte erano azionate da un “millecento” di derivazione Renault da 53 CV (60 sulla 66 Marathon) e il cliente poteva scegliere tra i livelli di allestimento De Luxe (con freni a tamburo e sedili in vinile), Super Luxe (freni a disco anteriori e sedili in tessuto reclinabili) e Marathon (con potenza extra e ruote maggiorate).

Nel 1973 la "1300 Marathon" sostituì la Marathon originale di 1,1 litri adottando un altro propulsore Renault 4 cilindri in linea ma di 1’289 cc e 58 CV – unità che sarebbe stata utilizzata su tutte le 66. La 1300 Marathon si distingueva dalle sue sorelle meno grintose per i fendinebbia montati nella calandra. All’interno, l'abitacolo presentava una console centrale predisposta per l'installazione di indicatori supplementari e sedili sportivi in tessuto con schienale rialzato.

Il motore Marathon da 1’108 cc, con meno coppia, ma più potente, rimase disponibile come optional su tutti i modelli, mentre fin dall’esordio il cambio Variomatic fu totalmente rielaborato, sfruttando l’esperienza che la Casa olandese aveva acquisito nelle competizioni. La trasmissione era infatti assai più robusta e dotata, rispetto alla 55, di un differenziale che consentiva di avere una maggiore omogeneità ai bassi regimi. A livello di sospensioni, le imprevedibili sospensioni posteriori ad asse oscillante della 44 e della 55 furono sostituite da un assale De Dion con molle a balestra, che migliorò notevolmente la maneggevolezza e il comfort.

Nel 1975 la divisione automobilistica di DAF fu acquisita da Volvo ma la 66 rimase in produzione con il nuovo marchio (come Volvo 66) fino al 1980, per poi essere sostituita dalla Volvo 343. In totale furono costruite 146’297 DAF 66 (a cui si sommano altre 105'867 Volvo 66).

Giusto l’anno prima le forze armate olandesi commissionarono alla DAF un veicolo compatto per il trasporto di personale. Questa vettura, la YA 66, era un adattamento della berlina 66 di 1,1 litri, con il cambiamento più evidente costituito dalla carrozzeria che si ispirava quella di una Jeep Willys. Tecnicamente era molto simile alla 66 originale e aveva una capacità di trasporto assai ridotta. Furono assemblate 1’201 DAF YA 66, tutte dismesse all'inizio degli anni '90 e venduti al pubblico. Ora sono veicoli ricercatissimi dagli appassionati.

 

La scheda (DAF 66 SL 1,1 litri; 1972)

Cilindrata: 1'108 cc
Potenza e coppia: 47 CV, 75 Nm
Accelerazione: 0-100 km/h in 23,4”
Velocità massima: 136 km/h
Consumo medio: 8,2 l/100 km
Peso a vuoto: 820 kg