Come fare

Dire addio ai tatuaggi in sole poche sedute

I tattoo, come le motivazioni che ci spingono a farli, non sono eterni. Il laser a picosecondi li rimuove del tutto
I tattoo, come le motivazioni che ci spingono a farli, non sono eterni. Il laser a picosecondi li rimuove del tutto
Red. Online
10.09.2020 18:00

«Nulla è eterno. Il caffè si raffredda. La sigaretta si spegne. Il treno passa. Le persone cambiano», scriveva l’autore brasiliano Fernando Abreu. Una suggestione che calza a pennello quando si parla di tatuaggi. Che li si faccia per un amore passeggero, una passione oppure per semplice piacere estetico, non è raro pentirsi del proprio tattoo. Fortunatamente esistono una serie di trattamenti dedicati alla loro rimozione. In qualche seduta, nonostante un po’ di dolore, si potrà dire addio a questi «rimpianti d’inchiostro». Le tecniche non mancano. Certamente il comportamento più responsabile resta quello di riflettere il più possibile prima di farsi imprimere un disegno oppure una scritta sulla pelle.

Fino a qualche anno fa il trattamento principale per la rimozione dei tatuaggi era il laser a nanosecondi. Con l’evolversi dei pigmenti utilizzati dai tatuatori, tuttavia, questo strumento ha iniziato a rivelarsi limitato. Con tattoo sempre più colorati, realizzati con granuli estremamente piccoli, il laser non sempre era in grado di individuarli ed eliminarli correttamente. Molti tatuaggi neri, inoltre, finivano spesso per essere solo schiariti.

Oggi per cancellare un tattoo si utilizza il laser a picosecondi con tre lunghezze d’onda. Si tratta di un’evoluzione più efficiente dello strumento precedente, capace di rimuovere anche le tinte più ostiche, come azzurro, verde e viola. La sua efficacia, inoltre, si rivela elevata anche di fronte a neri di elevata intensità. Sul fronte della sicurezza, poi, tutti i fototipi sono tutelati: anche i più chiari.

Il laser a picosecondi è complessivamente meno doloroso rispetto a quello a nanosecondi, anche se presenta una certa dose di fastidio. Le sedute necessarie per rimuovere un tatuaggio sono variabili. Dipende, infatti, dall’eventuale presenza di colori, dalla loro densità e dall’anzianità del tatuaggio. È importante anche la posizione del tattoo. Togliere quelli sulla caviglia o sul polso, ad esempio, è più faticoso rispetto a quelli situati sul tronco oppure sul deltoide. Per un trattamento di media intensità, tuttavia, possono essere sufficienti circa sei sedute.

Esattamente come per le cicatrici, anche la pelle dove sono stati rimossi i tatuaggi risulta estremamente sensibile. Ecco perché è consigliabile evitare le radiazioni solari per almeno un mese e mezzo dopo il trattamento. In seguito è comunque opportuno applicarvi una protezione superiore al 50.