È morto il fotografo Willy Ronis

Aveva 99 anni e una carriera di 100mila scatti
AtseAnsa
12.09.2009 17:14

PARIGI - Scattava fotografie «come cantano gli uccelli», alla maniera di un fotografo umanista, «senza porsi domande», aveva spiegato in un'intervista a luglio. Willy Ronis, leggenda della Parigi in bianco e nero con Robert Doisneau e Henri Cartier-Bresson, è morto ieri notte a 99 anni, concludendo una carriera di 100.000 fotografie.Aveva perso sua moglie, ritratta mentre si lava nella celebre 'Nudo provenzale', e anche suo figlio, precipitato con un deltaplano, ma non l'entusiasmo per le cose semplici e le scene di tutti i giorni, di cui andava a caccia nella capitale francese armato di obiettivo e cavalletto. Fino alla fine dei suoi giorni è rimasto fedele alla storica agenzia Rapho, di cui faceva parte anche Robert Doisneau.

«Ha immortalato per noi e per le prossime generazioni una Francia popolare e poetica», gli ha reso omaggio il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. «Ha offerto alle nostre vite uno specchio luminoso, ha salvato dal tempo perduto la poesia del quotidiano», ha commentato il ministro della Cultura Frederic Mitterrand. Ronis ha vissuto grazie ai reportage fotografici in bianco e nero pubblicati in giornali e periodici, in particolare nella rivista 'Regards'. Fa parte di quella scuola di fotografi francesi che nel dopoguerra hanno dato un'immagine sorridente al paese transalpino, fatta di bambini monelli, baci tra innamorati, mestieri semplici e scene quotidiane.

Amante dei quartieri parigini di Belleville e Menilmontant, aveva una particolare predilezione per le viste dall'alto, che lasciano lo spazio a Notre Dame e alla Tour Eiffel. Quando salì sulla Torre di Luglio, in Piazza della Bastille, scattò quel bacio alla tempia tra i due innamorati senza che loro se ne accorgessero. Avrebbe incontrato 'Riton' e Marinette, 'Les amoureux de la Bastille', solo trent'anni dopo.

Il suo successo conobbe l'apice negli anni '70. Ebreo, si rifugio' nel sud della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua sensibilità per i temi sociali ne fece il fotografo simbolo degli anni del Fronte Popolare. Sono sue le immagini dei grandi scioperi della Citroen nel 1938.