Curiosità bestiali

È vero che i panda meritano l’estinzione?

Le nicchie ecologiche estremamente selettive di alcuni animali li rendono più sensibili ai cambiamenti del loro ambiente.
Le nicchie ecologiche estremamente selettive di alcuni animali li rendono più sensibili ai cambiamenti del loro ambiente.
Martina Ravioli
10.09.2021 16:00

Amato da tutti per il suo aspetto pacifico e coccoloso; conosciuto mondialmente per essere simbolo del WWF; icona della protezione delle specie a livello mondiale e, spesso, ambasciatore diplomatico della Cina, il panda gigante - Ailuropoda melanoleuca – è, evolutivamente parlando, un esempio perfetto dei rischi che corre una specie troppo specializzata in una singola nicchia ecologica.

Questo animale – che non merita certamente l’estinzione, ma ne corre ancora un rischio concreto nonostante le autorità cinesi lo abbiano «declassato» da specie a rischio estinzione a specie vulnerabileè, infatti, legato a doppio filo al tipico habitat delle foreste di bambù, alimento che costituisce il 99% della sua dieta. È dunque facilmente intuibile che il venir meno, o la diminuzione in termini qualitativi ed estensivi, di questo specifico ambiente causi una diminuzione nel numero di panda presenti. Il panda consuma fino a 18 kg al giorno di bambù poiché questa pianta è povera di sostanze nutritive e l’intestino stesso dell’animale, curiosamente più simile a quello dei carnivori che non degli erbivori, non riesce a digerirlo in modo efficace. Il numero di questi giganti buoni, che alla nascita pesano tra gli 80 e i 200 grammi e si ricoprono di pelo solo dalla terza settimana in avanti, ammonta a circa 1.860 esemplari allo stato libero con un aumento del 17% negli ultimi 10 anni, grazie all’attenzione e alla tutela crescente nei loro confronti.

L’evoluzione per nicchia ecologica non ha, però, solo aspetti negativi. Da una parte è vero che gli animali come il panda, essendo legati ad un particolare habitat e/o ad una specifica ed univoca alimentazione, sono più soggetti ad andare incontro a difficoltà nel caso in cui mutino le condizioni di partenza. D’altro canto, però, l’essere riusciti a specializzarsi in modo così mirato, ha permesso loro di occupare un «vuoto» e di affermarsi come unici sfruttatori di un determinato tipo di ambiente che quindi ne ha garantito la sopravvivenza senza, o quasi, dover rivaleggiare con altri essere viventi per le medesime risorse. L’evoluzione delle nicchie biologiche ha quindi sia vantaggi che svantaggi. I bruschi cambiamenti, spesso dovuti all’attività antropica, sia direttamente – deforestazione, bracconaggio, incendi – che indirettamente – cambiamento climatico, sovrappopolazione, introduzione di specie alloctone -, causano degli squilibri. Gli animali maggiormente adattabili riescono ad affrontarli in maniera più efficace, mentre gli animali più selettivi ne vengono completamente travolti.

Nel video seguente, a cura di National Geographic, tante altre curiosità sul panda.