Crescere

Far superare ai bimbi la paura degli estranei

Spesso quando incontrano sconosciuti, i più piccoli manifestano timore e piangono. È un comportamento comune che non deve preoccupare i genitori, ma che può essere modificato
Spesso quando incontrano sconosciuti, i più piccoli manifestano timore e piangono. È un comportamento comune che non deve preoccupare i genitori, ma che può essere modificato
Red. Online
04.07.2020 18:30

Un comportamento comune tra i bambini più piccoli, specie tra i 6 e i 15 mesi, è il mostrare forte diffidenza verso le persone estranee. È una paura che a volte i genitori notano comparire all’improvviso, anche se fino a poco prima il figlio appariva socievole con chiunque.

L’angoscia si manifesta con pianto disperato e inconsolabile, una reazione emotiva così intensa e di difficile gestione che spesso crea imbarazzi e difficoltà di rapporto. Non occorre però farsi prendere dallo sconforto e isolarsi da parenti e amici, né farsi prendere dall’ansia: è una tappa della crescita che studi pedagogici dimostrano essere universale ai bambini di tutte le culture. L’origine risale infatti all’istinto di sopravvivenza, fondamentale per l’evoluzione della specie umana, per cui avere paura di essere diviso dalle figure genitoriali o di accudimento e, in presenza di estranei, cercare la protezione della madre, è un comportamento innato importante per una crescita sana. Non bisogna quindi temere che il bambino stia diventando più timido e riservato, ma occorre accettare che sta semplicemente imparando i concetti di «conosciuto» e «sconosciuto».

Studi in quest’ambito hanno analizzato cosa influenza la paura e come aiutare i bambini a superarla. La prima cosa che è stata notata è che se ci si trova in un ambiente familiare ai più piccoli, ad esempio in casa, il bimbo si sente al sicuro e decide più facilmente di avvicinarsi agli estranei. Una seconda caratteristica comune è che il timore è influenzato da caratteristiche della persona estranea e dai suoi comportamenti: chi è sorridente e amichevole suscita meno paura rispetto a chi è serio. Dipende anche dall’età: gli altri bambini, anche se sconosciuti, vengono avvicinati con più facilità degli adulti.

In generale la situazione si risolve da sola con il passare dei mesi, ma alcune strategie possono accelerare il passaggio. Un modo efficace per far capire al bambino se un estraneo sia o no da temere è quello di mostrasi amichevoli, così da influenzare le emozioni e l’interpretazione delle situazioni con le espressioni e i gesti che può osservare nei genitori. Oltre a questo, è importante non forzare il piccolo al contatto, tenendolo a distanza per tutto il tempo che desidera, evitando di costringerlo a baci e abbracci e aspettando suoi segnali di apertura, come un sorriso o uno sguardo furtivo.

Inoltre, dato che tutto ciò parte dal legame di attaccamento con i genitori, per renderlo più forte e meno problematico può essere utile aumentare le occasioni di uscite o passeggiate in cui il bimbo può osservare e scoprire gli altri sentendosi al sicuro. Se infatti i genitori riescono a costruire una relazione sana, il loro piccolo avrà una base sicura che gli consentirà anche di avvicinarsi più facilmente agli sconosciuti.