Giardini di Villa Taranto
Il parco
«Un bel giardino non ha bisogno di essere grande, ma deve essere la realizzazione del vostro sogno anche se è largo solo un paio di metri quadrati e si trova su un balcone». È con questo spirito che il capitano Neil Boyd McEacharn, accademico e arciere della regina d’Inghilterra, creò a partire dal 1931 questo splendido parco di quasi 20 ettari di terreno: esempio perfetto di giardino all’inglese in Italia. Il suo obiettivo era di riuscire a costituire un ambiente dove acclimatare una collezione più ricca possibile di pregiate piante esotiche, rispettando le caratteristiche biologiche di ciascuna specie e conciliando le esigenze estetiche con quelle botaniche. Dopo l’acquisto la proprietà fu dunque adattata, con lavori di terrazzamento e di sbancamento, ad accogliere il parco dei suoi sogni. Le colture che necessitavano di un luogo ombreggiato e riparato dal vento vennero protette in una valletta artificiale, mentre quelle che richiedevano esposizione al sole vennero sistemate nei giardini terrazzati. Per garantire un adeguato approvvigionamento idrico fu realizzato un impianto per pompare acqua dal lago con 8 chilometri di tubature.
Il patrimonio botanico dei giardini di Villa Taranto è vastissimo: comprende un migliaio di piante non autoctone e circa 20 mila varietà e specie di particolare valenza botanica. Nel parco si possono ammirare magnolie, eucalipti, rare piante tropicali e fiori di loto, accanto a castagni, betulle, tulipani, dalie, paulonie, azalee, narcisi, rododendri, ortensie ed eccezionali esemplari di faggi. Passeggiando lungo i viali del parco si incontrano terrazze, tappeti erbosi, fontane, cascate e stagni.
Cenni storici
È il 1931 quando il capitano Neil Boyd McEacharn legge un annuncio pubblicitario sul Times di Londra in cui la marchesa italiana di Sant’Elia pone in vendita la sua proprietà «La Crocetta» a Pallanza sul Lago Maggiore. Dalla descrizione, il luogo gli sembra ideale per realizzare un sogno cullato da lungo tempo: creare un parco botanico fra i più belli al mondo. Il capitano si era già cimentato in precedenza con una sfida del genere ristrutturando il vasto parco di Galloway House, il castello di famiglia in Scozia. La trattativa con la marchesa di Sant’Elia venne conclusa in poco tempo e i lavori di sistemazione iniziarono già nel 1931.
Neil Boyd McEacharn proveniva da una ricca famiglia scozzese. Il padre era fondatore e proprietario di un’importante compagnia di navigazione che collegava il Regno Unito all’Australia. La famiglia della moglie possedeva in Australia ricche miniere di ferro, di carbone ed era proprietaria di vastissimi pascoli con oltre un milione di pecore, che garantivano l'importazione della lana in Inghilterra. Il giovane Neil visitò l’Italia per la prima volta all’età di otto anni, quando durante una crociera sul panfilo del padre giunse a Livorno, e fu amore a prima vista. Anche durante gli studi nei prestigiosi collegi di Eton e di Oxford, come si conveniva a una persona del suo rango sociale, trascorreva le sue vacanze sulle coste del Mediterraneo dipingendo panorami italiani. A soli sedici anni compì il suo primo giro del mondo, un’esperienza che ripeté altre cinque volte nel corso della sua vita, setacciando i quattro angoli della terra per trovare specie vegetali ancora sconosciute e rare da mostrare e diffondere in Europa e da proporre soprattutto nel suo splendido parco di Villa Taranto, dove visse fino al 1964 e dove morì all’età di 80 anni.
Le sue spoglie riposano ora in una cappella-mausoleo appositamente costruita nei giardini. Già nel 1938 Neil Boyd McEacharn aveva donato il parco allo Stato italiano riservandosi l’usufrutto fino alla morte. I giardini di Villa Taranto sono aperti al pubblico dal 1952.