CITTÀ, PARCHI E VILLAGGI / Villaggi

Giornico

Giornico è un villaggio della Valle Leventina noto per essere stato scenario della «Battaglia dei Sassi Grossi» del 1478: una pagina importante della storia svizzera, che vide i Confederati sconfiggere i Milanesi e conquistare il controllo del San Gottardo. Attraversato dal fiume che si divide in due rami formando un curioso isolotto, Giornico ha la sua perla più preziosa nella chiesa di San Nicola, importante testimonianza romanica. Interessante il moderno museo etnografico dove il visitatore con il supporto di giochi interattivi, documentari storici e fotografie è portato a riflettere sul passato della valle.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

L’importante «Battaglia dei «Sassi Grossi», che vide alla fine del 1478 i Confederati sconfiggere i Milanesi, è commemorata da un monumento dello scultore ticinese Apollonio Pessina che si trova all’entrata nord del villaggio. Diviso in due dalla strada cantonale, il nucleo antico conserva diverse strutture medievali. La parte alta si sviluppa attorno alla trecentesca Torre d'Attone a pianta quadrata, da anni ingabbiata in attesa di restauri. Nella parte bassa, compresa tra la strada cantonale e la riva sinistra del fiume, restano le tracce dell’antica strada.

  

La visita

Il nostro percorso prende avvio nella parte bassa del villaggio davanti a Casa Stanga e all’adiacente Casa Clemente, sedi del Museo di Leventina, dove la storia della valle è raccontata attraverso i suoi oggetti e ponendo l’uomo al centro dell’attenzione. Questi due edifici costituiscono un complesso architettonico di grande interesse storico e artistico. Sulle facciate di Casa Stanga, che per secoli svolse la funzione di abitazione e di locanda, figurano gli stemmi familiari di viaggiatori illustri provenienti da tutta Europa, che durante il loro peregrinare attraverso la «Via delle Genti» alloggiarono a Giornico.

Dopo la visita al museo, all’uscita si svolta a sinistra e poco lontano si incontrano due ponti antichi a schiena d’asino, da cui si gode una bella vista sull’isolotto abitato (su cui sorge un pittoresco grotto), creato dal fiume che si divide in due rami. Oltrepassato il secondo ponte si svolta a sinistra e si percorre una graziosa stradina, delimitata dal fiume da una parte e da vigneti dall'altra, che porta alla chiesa di San Nicola (XII secolo).

Di architettura essenziale e rigorosa, fra le testimonianze più rappresentative del romanico in terra ticinese, questa chiesa si staglia tra le vigne con la sua presenza di pietra forte, semplice, nobile. Notevoli sono il portale della facciata sud, con le piccole sculture, la facciata principale, la cripta con i misteriosi capitelli, gli affreschi dell’abside e la vasca battesimale all’entrata.

Dal sagrato si scorge, su una collina a destra oltre la linea ferroviaria, la suggestiva chiesa di Santa Maria del Castello: normalmente chiusa, per visitarla occorre recuperare le chiavi in paese (informazioni presso l'ufficio turistico). Notevole il coro settentrionale interamente affrescato nel 1448. Sul colle sorgeva anche un’antica fortezza di cui non rimangono che poche rovine accanto alla chiesa. Poco distante da San Nicola sorge la parrocchiale dedicata a San Michele, che conserva un interessante altare cinquecentesco a sportelli, di provenienza nordica.

La regione di Giornico è conosciuta per i vigneti e i vini pregiati. Vale la pena di fare una breve sosta a Rodai, all’ingresso sud del villaggio, dove ai piedi della montagna sorge un pittoresco agglomerato di grotti privati con bei pergolati.

A nord del villaggio invece, tra il fiume Ticino e la ferrovia, si trova una moderna costruzione in cemento armato chiamata Congiunta. A essere «congiunte» sono in realtà le sculture dell’artista Hans Josephsohn (eseguite tra il 1950 e il 1990) e la costruzione stessa che le ospita, di estrema essenzialità, opera dell’architetto Peter Märkli.  

 

 

PER COMPLETARE LA GIORNATA

 

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