Grafite sulla Luna

La Luna ha ancora molto da insegnarci. Non perché nuove spedizioni la raggiungano. Anzi, sembra proprio che nei prossimi anni il nostro satellite naturale verrà snobbato. Invece nuove scoperte emergono dai vecchi campioni raccolti 40 anni fa, applicando metodi mai usati prima. La più recente arriva dal Mare Serenitatis ed è stata annunciata ieri, venerdì 2 luglio, sulle pagine di ?Science? da ricercatori guidati da un team del Geophysical Laboratory della Carnegie Institution for Science: in un campione raccolto dagli astronauti dell?Apollo 17 nel 1972 è stato trovato del carbonio.Il carbonio sulla Luna non è, in sé, una grandissima novità. Analisi precedenti ne avevano già dimostrato l?esistenza. Ora però è stata impiegata per la prima volta la spettroscopia Raman. Ed ecco lo stupefacente risultato: il carbonio nel campione del Mare Serenitatis si trova come grafite. La stessa grafite delle nostre matite. Ma attenzione: come cristalli allungati, conosciuti come graphite whisker, con un diametro di alcuni micron (milionesimi di metro) e una lunghezza di una decina.L?ipotesi proposta finora per giustificare la presenza di carbonio sulla Luna chiama in causa il vento solare: un intenso flusso di particelle cariche provenienti dal Sole che, sul nostro satellite, non sono fermate né dal campo magnetico né dall?atmosfera e quindi arrivano al suolo. Ma per i graphite whisker non c?è storia: il vento solare non è una spiegazione sufficiente, perché sono troppo grandi. E allora?Allora aiuta la datazione del campione: 3,8 miliardi di anni. L?epoca in cui la Luna e la Terra erano intensamente bombardate da meteoroidi. Il nostro pianeta ha cancellato le cicatrici, mentre sul satellite sono rimasti i crateri a testimoniare quel periodo caotico e violento. Ma è anche lo stesso periodo in cui sulla Terra nacque la vita. Per la quale il carbonio, com?è noto, è l?elemento fondamentale. Ora, i graphite whisker si formano a temperature comprese fra 1.000 e 3.600 gradi: proprio compatibili con gli impatti dei corpi provenienti dallo spazio.Questi reperti ci aprono uno spiraglio su un?antica pagina della storia della Luna e quindi anche della Terra. Una pagina che, per il nostro pianeta, è stata cancellata. Ma che il suo satellite naturale conserva intatta. Tutto sta nel saperla leggere con gli strumenti più adeguati.