Chef e clienti celebrano l'ultimo giorno della Candida
Se proprio doveva finire, è bello che sia finita così. Con un paese in festa, con centinaia di persone che hanno voluto omaggiare un ristorante che ha rappresentato una vera e propria epoca non solo per Campione d'Italia, ma anche per il Ticino.
Ieri sera è stato l'ultimo giorno del ristorante Da Candida, il più vecchio stellato di Como, e lo chef Bernard Fournier ha celebrato questo giorno con un grande ricevimento, facendosi aiutare da alcuni dei collaboratori che lo hanno accompagnato in più di 30 anni di onorato servizio e colleghi del calibro di Mauro Elli, Luciano Tona e Dario Ranza. Altri, come Enrico Crippa, Philippe Leveille e Chico Cerea, non sono riusciti a partecipare, ma hanno mandato dei messaggi in segno di rispetto al «re del foie gras». Oltre ai cuochi e i clienti storici, presenti anche molti rappresentanti della gastronomia ticinese, come Pietro Tenca, Andrea Conconi e Lorenzo Pianezzi.
«Ho vissuto così tanti bei ricordi qui che non volevo chiudere con tristezza, ma regalare un'ultima gioia a tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni, sia in cucina che a tavola» racconta Fournier, che ha ringraziato anche sua moglie Adriana, in un momento di grande commozione: «Senza di lei non sarebbe questo viaggio meraviglioso non sarebbe mai stato possibile, è stata il mio punto di riferimento costante».
Sono tante le persone che si intrattengono con lo chef per un ultimo selfie, con dietro la storica insegna che sparirà tra qualche giorno: «Sarà difficile immaginare di passare per viale Marco Da Campione senza vedere più la scritta Da Candida - confida in lacrime un fedelissimo del ristorante -. Ma sono convinto che lo rivedremo comunque. La sua passione per la cucina è troppo forte e genuina, è quello che ce lo ha fatto apprezzare per tutto questo tempo».
«Gli abbiamo regalato una giacca da cuoco con la scritta Campione d'Italia - spiega Mauro Elli, chef stellato de Il Cantuccio di Albavilla -. Non per indicare il paese, ma perché è stato davvero un campione nel mondo della ristorazione italiana. Oggi il mondo dell'alta gastronomia perde una stella molto lucente, ma ha saputo dare così tanti insegnamenti che il suo spirito durerà per sempre».