Cucina

«Felice per le nuove stelle ticinesi, peccato per il Principe Leopoldo»

Dany Stauffacher: «Il Ticino conferma l'alto livello della ristorazione, ma dobbiamo affrontare le sfide del futuro»
Mattia Sacchi
02.10.2023 16:00

9 ristoranti per 11 stelle. È questo il bilancio del Ticino nella guida Michelin del 2024, che vede l'entrata dell'Osteria Cuntitt di Castel San Pietro e l'Osteria dell'Enoteca di Losone, oltre all'uscita del Principe Leopoldo di Lugano.

«Da anni Federico Palladino è tra i protagonisti delle serate di Sapori Ticino: sapevo che prima o poi il suo talento sarebbe stato riconosciuto anche dalla Michelin – commenta Dany Stauffacher, uno dei massimi esperti dell'enogastronomia ticinese –. Così come l'Osteria dell'Enoteca di Losone, la cui qualità è indiscutibile. Tant'è che siamo fieri faccia parte del nostro Ticino Gourmet Tour. Dispiace però per Cristian Moreschi, che considero uno degli chef più talentuosi del Ticino. Ha perso la stella, non la stima mia e di tutti quelli che si intendono di buon cibo: continueremo ad andare da lui al Principe Leopoldo perché se lo merita».

Per mantenere il livello richiesto agli stellati, i cuochi hanno necessità di lavorare nelle condizioni giuste: penso che occorra una riflessione sui ristoranti degli alberghi e sui loro obiettivi

La perdita della stella da parte del Principe Leopoldo fa il paio con quella dello scorso anno dell'Artè al Lago di Villa Castagnola: in due anni due stelle perse dagli hotel storici luganesi. «Con Sapori Ticino ho la possibilità di confrontarmi ogni anno con decine di chef da tutto il mondo – spiega Stauffacher –. E posso constatare come, a parte alcune eccezioni, i loro ristoranti ospitino un numero limitato di tavoli. Per mantenere il livello richiesto agli stellati, i cuochi hanno necessità di lavorare nelle condizioni giuste: per questo penso che occorra in generale una riflessione sui ristoranti degli alberghi e sui loro obiettivi».

Stelle o meno, il Ticino si sta confermando come una delle regioni più interessanti per l'alta gastronomia: «Ci sono giovani chef che già oggi stanno dimostrando un talento sorprendente e sono destinati a grandi carriere. Ma anche fuori dal circuito Michelin è pieno di realtà di primissima qualità, che vanno dalla cucina tradizionale, che esalta le nostre materie prime, a quelle che si rivolgono ad appassionati curiosi di provare idee e gusti alternativi: il Ticino è tutto da scoprire e da assaggiare».