Il Ticino si porta a casa quasi tutti i premi speciali
Merlot ticinese in crisi? Qualche concorso tenutosi quest’anno, ci riferiamo al GP du vin suisse, lo aveva fatto temere, ma la 13.ma edizione del Mondial du Merlot & Assemblages, svoltasi a Sierre il 4, 5 e 6 settembre scorso con una partecipazione record di 511 vini provenienti da 16 paesi, ci ha puntualmente restituito un risultato prestigioso che cancella ogni dubbio.
Il Ticino si è confermato territorio ideale per il vitigno d’origine bordolese, accaparrandosi 8 degli undici riconoscimenti speciali, oltre ad un sacco di medaglie d’oro e d’argento.
La giuria internazionale, quest’anno, era presieduta da Luca Maroni giornalista, degustatore e scrittore italiano ed era composta da 25 esperti provenienti da diverse nazioni, ha distribuito 139 medaglie così ripartite: 3 Gran Oro, 67 Oro e 69 Argento. A causa della pandemia, la cerimonia, che avrebbe dovuto tenersi a Zermatt l’ 11 dicembre, è stata annullata.
Razzia ticinese
Anche quest’anno, il numero di vini iscritti al “Mondial du Merlot & Assemblages” è cresciuto soprattutto per partecipanti provenienti dall’estero: questo a dimostrazione del crescente interesse che ruota attorno a questo concorso. Si fa quindi sempre più interessante confrontare i nostri vini con quanto l’enologia mondiale propone. Non dimentichiamo che il vitigno Merlot è secondo per importanza dopo il Cabernet Sauvignon.
In un concorso sempre più agguerrito, la lotta si fa sempre più intensa per i nostri vini che si vedono confrontati con una miriade di campioni provenienti da tutto il mondo. È quindi importante per il nostro Cantone viticolo, che ha nel Merlot il vitigno principe, salvaguardare la concorrenza interna, ma anche quella internazionale. Anche in quest’anno particolare il Ticino ha fatto razzia di premi e, soprattutto nella categoria più sentita dalle cantine, quella del premio Gran Maestro, si è aggiudicato l’intero podio. Ormai è diversi anni che gli enologi delle nostre cantine dimostrano la loro maestria nel valorizzare il vitigno Merlot. Ma come lo stesso premio Gran Maestro suggerisce, la cantina deve presentare tre annate consecutive dello stesso vino. Ogni annata è degustata e giudicata singolarmente. In seguito, si discute sulla bravura dell’enologo il quale è valutato con una nota da 1 a 6. Questa va ad aggiungersi al punteggio finale complessivo delle tre singole annate. Quest’anno, sul gradino più alto del podio troviamo l’azienda Gialdi e il suo enologo Alfred De Martin, che con il loro Arzo Merlot Ticino DOC hanno conquistato i giurati con le annate 2017, 2016 e 2015. Per una sola manciata di punti il primo posto è sfuggito all’Azienda agraria cantonale di Mezzana e al suo enologo Nicola Caimi che hanno presentato le annate 2018, 2017, 2015 del Ronco Merlot Ticino DOC. A completare il podio a conferma di continuità è la Vini & Distillati Angelo Delea con l’enologo Giuseppe Longhini, già vincitori dell’edizione precedente che sono stati premiati con il loro Carato Riserva Merlot Ticino DOC annate 2017, 2016 e 2015.
Che in Ticino il Merlot fosse un vitigno polivalente ormai lo si sapeva; ecco quindi che il bianco di Merlot Cherubino della Fratelli Matasci di Tenero si porta a casa il premio della categoria rosati e blanc de noirs.
Senza entrare nel merito di tutte le medaglie d’oro e d’argento assegnate, ricordiamo però i due prestigiosi premi vinti dal Ronco 2013 dell’Azienda Agraria Cantonale di Mezzana e dal Saetta 2017 della Cantina Ghidossi di Giubiasco, che hanno conquistato due delle tre «Gran medaglia oro» assegnate nell’ambito del concorso.
I Merlot invecchiano bene
Rispettando tutti i parametri necessari per una buona conservazione, il Merlot si dimostra un grande vino adatto all’invecchiamento e questo vale anche per quelli coltivati alle nostre latitudini. Infatti, il Merlot Ticino DOC Ronco 2013 dell’Azienda agraria cantonale di Mezzana (che ha fatto incetta di premi) si è aggiudicato non solo il premio nella categoria “Vecchie annate”, ma grazie al punteggio raggiunto è stato anche proclamato “Miglior vino del concorso” e “Miglior vino svizzero”, vedendosi pure attribuire il premio Fedex assegnato a quel vino che al tavolo di degustazione si è guadagnato l’unanimità dei giurati ottenendo lo scarto di punteggio più stretto tra tutti i vini in concorso.
Non solo Ticino
Anche se i nostri vini d’assemblaggio sono di ottima qualità, in questa categoria l’unico vino svizzero non ticinese a primeggiare è stato il vodese Merlot-Cabernet Sauvignon 2017 del Domaine la Capitaine a Begnins che si aggiudica anche il premio come Miglior vino bio. L’ultimo premio distribuito, ma non per importanza, è quello dei vini esteri, assegnato ad un vino proveniente dal Languedoc (Francia) e più precisamente prodotto dalla cantina Alma Cersus: il Baron du Capiscol dell’annata 2019.
Il Palmares completo del concorso è disponibile sul sito www.mondial-du-merlot.com.