Anniversario

I giochi da tavola sviluppano la socialità

In occasione dell’annuncio di Monopoly Lugano, affrontiamo l’argomento con l’aiuto di una psicoterapeuta
In occasione dell’annuncio di Monopoly Lugano, affrontiamo l’argomento con l’aiuto di una psicoterapeuta
Valeria Camia
14.04.2021 15:30

Per i suoi ottantasei anni Monopoly, il gioco da tavolo creato da Charles Darrow – che, si dice, lo abbia copiato da The Landlord’s Game, inventato da tale Elizabeth Magie – si colora delle vie, piazze, monumenti, alberghi e aziende luganesi. L’arrivo – previsto per il prossimo autunno – di Monopoly Lugano, oltre ad essere un’occasione di pregio per la città svizzera, le cui bellezze troveranno posto sul tabellone del gioco, offre anche spazio per una riflessione sulle attività ludiche «di società». Queste comprendo i giochi da tavola, ma anche quelli con le carte, di ruolo e di gruppo e sono, al pari del gioco libero, fondamentali per la crescita dei bambini: non solo aiutano a sviluppare l’intuito e la creatività dei giovani, ma sono anche utili per la costruzione delle relazioni sociali tra pari. I giochi da tavola, da Monopoly a Cluedo passando, ad esempio, per il Gioco Dell’Oca (di cui esiste una versione tutta ticinese), insegnano «il rispetto delle regole come il dover aspettare il proprio turno. Permettono poi di mettersi al posto dell’altro per anticiparne le mosse e implicano la gestione delle frustrazioni, se si perde una partita. Tali competenze acquisite si rivelano utili in qualsiasi nuovo contesto sociale», precisa la dottoressa Laura Soldini, Psicoterapeuta FSP che opera in Ticino con bambini, adolescenti e famiglie.

Laura Soldini, Psicoterapeuta FSP che opera in Ticino con bambini, adolescenti e famiglie.
Laura Soldini, Psicoterapeuta FSP che opera in Ticino con bambini, adolescenti e famiglie.

Ma c’è di più. Molti giochi di società in generale sono anche un ottimo modo per creare un momento di divertimento istruttivo in famiglia. Quando è richiesta la cooperazione dei partecipanti e si arriva assieme a costruire il gioco «a essere rinforzato è il sentimento di appartenenza e ognuno è valorizzato per le proprie competenze», spiega Soldini. Inoltre, la psicologa sottolinea come nel contesto dell’apprendimento scolastico, i giochi da tavola «stimolino in tanti modi il funzionamento cognitivo con benefici sulla la memoria, l’attenzione, il ragionamento e la pianificazione

Scegliere il gioco giusto per i bambini non è sempre facile e a fronte delle tante proposte il consiglio è quello di informarsi con attenzione sull’età consigliata. « primi giochi da tavola – ricorda Laura Soldini – sono quelli di cooperazione che si possono iniziare verso i 3 anni. A dipendenza della capacità di concentrazione e di comprensione del bambino sono giochi che durano solo qualche minuto (4-5 minuti) e possono anche essere semplificati. Verso i 4 anni si possono introdurre, oltre ai giochi di cooperazione, i giochi di tavola come bingo».