MUSEI & MONUMENTI / Monumenti

Il Cenacolo di Ponte Capriasca

La chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca ospita una splendida copia del famosissimo «Cenacolo» dipinto a fine ‘400 da Leonardo da Vinci nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano. L’imitazione, di ottima fattura e di notevoli dimensioni (5,59 metri x 3,61), è stata realizzata all’inizio del ‘500 da autore ignoto. Il dipinto di Ponte Capriasca, restaurato nel 1951 e poi ancora negli anni 1989-1992, è in ottimo stato di conservazione e rappresenta uno dei più importanti monumenti artistici di tutta la Svizzera. L’opera attesta inoltre il profondo legame esistente in epoca rinascimentale tra le terre del Ticino e la cultura artistica milanese.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

Il dipinto che si estende su una lunghezza di oltre sette metri lo si ammira sul lato occidentale della chiesa e rappresenta una delle migliori copie del celebre capolavoro di Leonardo da Vinci. Come nell'opera leonardesca di Milano, i personaggi sono caratterizzati in maniera rivoluzionaria, seguendo la scuola del Maestro che descriveva gli stati d’animo esteriorizzandoli attraverso gli atteggiamenti delle varie figure.

Nell’affresco viene rappresentato Gesù nel Cenacolo assieme ai suoi apostoli. Si tratta probabilmente del momento raccontato nel vangelo di Luca quando Gesù disse: «La mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola». Osservando le figure degli apostoli si ha la sensazione di captare la loro reazione a questa affermazione. Andrea (il nome è scritto nella parte inferiore del dipinto) sembra dire: «io proprio non c’entro niente!» Sulla destra Matteo chiede agli altri: «ma avete sentito quello che ha detto?».

Il Cenacolo di Ponte Capriasca ha ottenuto attenzioni e riconoscimenti per le sue particolarità come il nome scritto sotto ogni figura, che Leonardo non indicò, o l’incertezza sulla data di creazione (si ipotizza circa l'anno 1540), come pure sull'identità dell’autore. Al proposito vi furono vere e proprie dispute tanto da arrivare ad attribuire, pur con cautela, la paternità a Cesare da Sesto (1477-1523) che avrebbe la preferenza rispetto ad altri possibili autori come due discepoli di Leonardo (Francesco Melzi e Marco d’Oggione), a Pietro Luini, figlio del celebre Bernardino, a Gianpietrino e a Gian Battista Tarilli di Cureglia. 

Gli abitanti di Ponte Capriasca sono molto legati a questo dipinto, attorno al quale è nata anche una leggenda. Si racconta infatti che verso l’anno1500 capitò in paese un uomo a cavallo. Dei contadini che lo avevano visto lo rifocillarono e lo fecero riposare. Alla domanda da dove arrivava, l'uomo rispose che aveva fatto un lungo viaggio e che veniva dalla Francia, dove aveva lavorato come pittore per il suo Maestro, Leonardo da Vinci. In cambio dell’ospitalità ricevuta, il pittore propose di realizzare un affresco nella chiesa del paese se gli venivano forniti colori e pennelli. Lavorò per molti giorni, suscitando lo stupore di tutti per la bellezza della sua opera. Terminato il dipinto, decise di partire, senza chiedere alcun compenso e ringraziando gli abitanti di averlo ospitato e di avergli permesso di lavorare in chiesa. Era infatti perseguitato e aveva così potuto restare per qualche tempo al sicuro. Gli furono comunque dati settanta scudi, ma il pittore andò nella piazza del paese, chiamò tutti i poveri e distribuì loro quei soldi. 

  

La chiesa di Sant'Ambrogio

La chiesa parrocchiale di Ponte Capriasca è dedicata a Sant’Ambrogio a testimonianza dell’affiliazione della Pieve della Capriasca all’arcivescovado di Milano, durata fino al 1884. La chiesa è menzionata per la prima volta nel 1356, ma la tipologia della base della torre campanaria conferma un'origine romanica. L'edificio attuale, neoclassico, è invece il frutto di radicali modifiche eseguite nel 1835 dall'architetto Carlo Brilli. All'interno della chiesa si possono ammirare numerose sculture lignee, alcune delle quali risalenti al periodo a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento, come pure tele e affreschi.  Ma ad attirare numerosissimi visitatori in questa chiesa è il grande affresco che rappresenta l’Ultima cena.

 

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