La cucina delle meraviglie con gli allievi SSSAT a Castelgrande

Due serate all’insegna della “cucina delle meraviglie” hanno avuto per protagonisti nella splendida cornice di Castelgrande a Bellinzona gli studenti della Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo (SSSAT).
Dalla teoria alla pratica, dai banchi di scuola alla gestione di un evento vero: una bella esperienza – che diremmo anche ben riuscita - per gli allievi della classe ALB3A, i quali hanno dovuto occuparsi di ogni cosa, gestendo la parte cibo e bevande, la logistica, il marketing e, naturalmente, anche le finanze, perché alla fine i conti devono quadrare e dunque è stata necessaria un’attenta pianificazione di tutti i dettagli.

La SSSAT è una scuola che si occupa della formazione dei quadri e collaboratori per l'intero settore alberghiero e turistico: le nozioni trasmesse agli allievi sono di tipo teorico, ma integrate con momenti di pratica dove è necessario mettersi in gioco.
Oltre agli stages nel settore alberghiero e del turismo, dal momento che la gestione del ristorante Castelgrande è affidata alla stessa SSSAT, ecco che il ritrovo bellinzonese diventa una valida palestra per allenare le proprie capacità.
“Vi sorprenderemo con una visione innovativa del mondo culinario, talvolta magica e surreale, talvolta un po’ stramba. State attenti a non farvi ingannare perché non tutto ciò che vedrete sarà come appare realmente...”: è con questa premessa che i ragazzi della SSSAT si sono rivolti alla loro clientela e ne è uscita una serata di ottimo livello, sin dall’aperitivo.

Oculata e intelligente la scelta di abbinare al cibo vini prodotti esclusivamente in Ticino, buona la qualità del servizio e francamente seducenti i piatti proposti, tutti all’insegna del “vedo non vedo”: arriva una tartare di tonno nascosta dentro il guscio di una melagrana, proposta sulla carta come “lo scrigno dei sapori”; poi quello che sembra un cappuccino, ma in realtà è un interessante abbinamento tra una schiuma di latte e una zuppa di stagione a base di zucca (“la pozione magica”). Dopo “la perla stregata”, un sorbetto a base di melagrana (ci voleva per non sprecare nulla dopo aver utilizzato i gusci vuoti per la tartare), ecco il piatto principale: “l’universo parallelo”, un filetto di cervo cotto a puntino, nascosto dentro una polenta a sua volta ricoperta con una creazione a base di zucca.

Piccolo capolavoro artistico il dessert (“delizia dell’altro mondo”), con la ricostruzione di un vasetto di fiori in cioccolata, ripieno a base di mousse di castagne, abbinato ad una mousse di cachi, crunch al cacao, ribes e violette e margherite per decorazione.
Nulla da eccepire: se il futuro va giudicato in base all’esperienza vissuta a Castelgrande, questi ragazzi faranno strada.
