La prima Lada, un’auto che ha segnato un’epoca
La Lada 2101 (VAZ 2101 Zhiguli sul mercato sovietico) è stata la prima vettura di serie prodotta in grande quantità in Unione Sovietica. I primi esemplari lasciarono le catene di montaggio il 19 aprile 1970, quattro anni dopo l’accordo tra il governo di Mosca e la Fiat. Infatti, la prima Lada altro non era che una 124 (Auto dell’Anno 1967) modificata. L’acronimo VAZ sta a significare Volžskij Avtomobil'nyj Zavod, ovvero Fabbrica Automobilistica del Volga.
Dopo la firma dell’accordo tra Gianni Agnelli e i vertici sovietici nel 1966, nei mesi successivi i tecnici dello stabilimento di Togliatti – un tempo Stavropol, sul fiume Volga – dove sarebbe stata prodotta la “gemella diversa” della 124, misero infatti a dura prova numerosi esemplari della berlina italiana, trovandoli non abbastanza pronti alle devastanti strade (spesso assimilabili alle mulattiere) o autostrade in cemento e ai rigidissimi inverni nell’ex URSS. Furono modificati vari aspetti, come le sospensioni, l’impianto di raffreddamento, i supporti motore e molto altro, tanto che alla fine le modifiche apportate rispetto a una 124 “classica” furono oltre 800. Fu anche rialzato l’assetto, i freni posteriori a disco d’origine furono rimpiazzati da tamburi in alluminio, mentre il motore scelto dai sovietici fu un 1,2 litri Fiat, ma meno complicato rispetto al bialbero destinato in Italia a vari modelli 124 e 125. E se il motore adottava cilindri distanziati per consentire un eventuale successivo aumento di cilindrata, la frizione fu irrobustita e i sincronizzatori del cambio furono derivati da quelli delle Fiat sportive di allora. Lo schema della trasmissione era classico, con motore (monoalbero a camme in testa) anteriore e trazione posteriore.
Nell’aprile 1970 perciò, le prime sei unità di questa berlina squadrata, tradizionale ma con un design piacevole, uscirono dalla fabbrica VAZ, anche se le prime vetture furono consegnate durante l’estate seguente. La VAZ 2101 degli albori diede appunto vita alla motorizzazione di massa in Unione Sovietica, creando una gamma di modelli tra le più apprezzate dalla clientela nazionale e con un buon successo commerciale in Paesi del Patto di Varsavia e, dal 1971, anche in svariate nazioni occidentali e africane. Le Lada sono in buona sostanza il pilastro della storia dell’auto moderna in Unione Sovietica e, dopo il 1991, in Russia come in altre repubbliche dell’ex URSS, tanto che ancora oggi non è raro vedere in circolazione esemplari delle varie “generazioni” della 2101 in Ucraina come in Lettonia o in Georgia.
Complessivamente sono stati prodotti non meno di 4,8 milioni di VAZ/Lada 2101 (2102 per la familiare), mentre delle successive evoluzioni del modello come la 2106 (variante aggiornata con quattro fari anteriori, simile alla Fiat 125) e la 2107 (versione ulteriormente affinata e più lussuosa, con due grandi fari squadrati, più diffusa in Europa occidentale) ne sono stati assemblati rispettivamente 4,3 e 2,8 milioni di esemplari. In molti di quelli della prima serie furono creati fori nei paraurti, nella carrozzeria e nel radiatore per permettere di prevedere lo starter esterno, come pure al posto della spia del surriscaldamento del 4 cilindri i sovietici adottarono un semplice termometro dell’acqua. Fin dalle 2101/2102 i tecnici irrobustirono telaio e scocca e perciò a causa delle modifiche le auto pesavano quasi un quintale in più; tuttavia, la potenza del motore maggiorata compensava i chili extra.
Il modello fu evidentemente un vero successo e i clienti dovevano aspettare pure per anni prima di poter entrare in possesso della loro vettura. L’apprezzamento fu tale che nel 2000 la VAZ 2101 fu dichiarata l’Auto russa del secolo, stando ai risultati di un sondaggio condotto dalla rivista Za rulem (“Guidatore”): su 80'000 votanti, oltre un quarto di questi premiò la prima “Lada”.
Il tempo ha confermato quanto corrette furono le scelte apportate dagli ingegneri nel corso degli anni alle 2101/2102 e alle varianti che le seguirono, tutte caratterizzate da un elevato grado d’affidabilità, robustezza, comfort. All’estero i primi esemplari furono esportati in Jugoslavia, Belgio, Paesi Bassi e Finlandia e, nel primo anno di commercializzazione (1971), non meno di 57'000 Lada (denominazione per l’esportazione, soprattutto in Occidente) furono vendute fuori dai confini dell’URSS, ii che equivaleva a oltre un terzo dell’export totale di vetture dell’Unione Sovietica a quell’epoca.
Ancora oggi svariate centinaia di migliaia di VAZ 2101 berlina circolano in Russia e oltre a svolgere il loro ruolo originale, ossia un solido mezzo di trasporto in ogni condizione in tutto il Paese, stanno diventando delle vere “instant classic”, ricercate anche da collezionisti occidentali e asiatici.
VAZ ora è divenuta AVTOVAZ e fa parte del Gruppo Renault, ma anche nei modelli attuali come Vesta e Granta, oltre alla mitica 4x4 (Niva dalle nostre parti), sono realizzate con le stesse basi fondamentali per il successo delle antenate: come le 2101 e le successive varianti fino alla 2107, si tratta di vetture assai affidabili, di buona qualità, ben equipaggiate e vendute a un prezzo competitivo. Standard che permettono alle Lada di avere una quota di mercato che va oltre il 20% in Russia, mentre nel parco circolante tale quota sale fino a quasi un terzo del totale. Gli stabilimenti sono stati ovviamente ammodernati da Renault ma la fabbrica ex VAZ resta il più grande insediamento industriale automotive nell’Europa orientale e tra i più imponenti su scala globale.
La scheda (Lada 1200 Economy del 1982)
Cilindrata: 1'198
cc
Potenza e coppia: 60 CV,
87,3 Nm
Accelerazione: non
dichiarata
Velocità massima: 140 km/h
Consumo medio: 10,1 l/100
km
Peso a vuoto: 970
kg
Dati da: Quattroruote, Tutte le Auto del Mondo, 1982