La sostenibilità tra le mura domestiche

Una delle conseguenze estive del coronavirus riguarda la scoperta del turismo lento (in inglese, slow tourism), una modalità sostenibile e responsabile di trascorrere le vacanze a misura d’uomo, lontano dai grandi centri di assembramento, evitando viaggi lunghi, addirittura ‘transcontinentali’, e preferendo brevi escursioni o spostamenti nel rispetto e alla scoperta della cultura e degli ambienti naturali dei luoghi visitati.
Naturalmente, non è necessario aspettare il tempo delle vacanze per adottare uno stile di vita volto alla riduzione dell’impatto umano sull’ambiente. Nel libro “La casa sostenibile” (Slow Food Editore) e nel suo canale Youtube “Snapshots of Simplicity”, la blogger americana Christine Liu spiega come vivere in modo semplice e ecologico tra le mura domestiche.
Attraverso esempi tratti dal proprio percorso personale, la blogger aiuta il lettore ad acquisire consapevolezza dei propri consumi, a riflettere sul ciclo della vita dei prodotti, oggetti e cibi – da dove provengono e dove vanno – e a ridurre il superfluo, per esempio attendendo 30 giorni prima di acquistare qualcosa di nuovo. In questo lasso di tempo, scrive Christine Liu, è infatti verosimile rendersi conto se sia possibile fare a meno dell’oggetto che si era pianificato di comperare. Un altro suggerimento tocca le abitudini della spesa, là dove sono da preferirsi generi alimentari senza imballaggio e acquistati al mercato locale. Nella camera da letto, invece, ridurre le dimensioni del guardaroba serve a non comprare vestiti inutili!
Affinché la sostenibilità diventi uno stile di vita, ricorda sempre Christine Liu, è necessario che tutti i membri della famiglia ne siano coinvolti – anche i bambini, ai quali il concetto di sostenibilità non va solo spiegato ma fatto vivere: “fatevi aiutare nelle commissioni che riguardano la casa e che permettono di applicare i principi di sostenibilità, oppure fate in modo che i bimbi vi aiutino in giardino”; o ancora, leggete loro un libro che parli dell’ecosistema.
Di libri, in italiano e volti a insegnare ai giovani a riciclare i rifiuti, produrre meno plastica, salvare i mari, insomma prestare attenzione all’ambiente, ne sono stati pubblicati di vari. Ecco tre esempi. Una lettura che ripercorre gesti quotidiani volti a proteggere le acque e gli oceani è “ Salviamo il mare e gli oceani. Manuale del giovane ecologista” (dagli 8 anni); mentre “Uffa che caldo! Come sarà il clima del futuro? E come possiamo limitare i danni?” è un libro adatto ai bambini tra i 6 e gli 8 anni che pone al centro la domanda di come sarà la terra tra 100 anni, toccando i danni arrecati da inquinamento e riscaldamento termico. Per i più piccoli (dai 3 anni), “Il lupo che sognava il mare” accompagna i bambini in un’avventura straordinaria all’insegna del rispetto della natura.