La Tenuta Vallombrosa pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia gloriosa

Con alle spalle una storia che dura da oltre 110 anni e affonda le sue radici nel lontano 1908, la Tenuta Vallombrosa di Castelrotto si appresta ad aprire un nuovo ciclo della sua esistenza.
La proprietà è considerata la culla del Merlot ticinese, perché a crearla dal nulla fu il dottor Giovanni Rossi, Consigliere di Stato dal 1909 al 1926, grande appassionato di agricoltura, uno dei padri del rilancio della viticoltura cantonale dopo l’arrivo della fillossera che sterminò le viti non solo nel nostro cantone, ma in tutta Europa durante l’800. Impegnato a ridare un futuro alla coltura della vite in Ticino, Rossi impiantò proprio a Castelrotto, nel comune di Croglio, un vigneto sperimentale con vitigni francesi fra i quali il Merlot, dando il via alle fortune della viticoltura cantonale.
Diventata dal 2002 possedimento della famiglia Tamborini, proprietaria dell’omonima azienda dedita alla produzione e al commercio di vini, la Tenuta Vallombrosa a partire dal 1° marzo affronterà l’era contemporanea con un approccio moderno e una proposta culinaria rinnovata, nel rispetto della tradizione e dei sapori di una volta. Un nuovo concetto di “osteria ticinese”, dunque, all’insegna del quale passato e presente vogliono convivere con golosa armonia. A portare avanti il progetto sarà un nuovo chef: Alberto Vicari. Sarà lui dalla cucina, insieme alla moglie Elisa in sala, a gestire il ristorante all’interno della Tenuta malcantonese.
Luogo ricco di magia e scorci paesaggistici spettacolari, la Tenuta Vallombrosa è una meta molto apprezzata da chi ricerca la natura e la quiete a due passi da casa. Dispone di nove camere, ciascuna delle quali reca il nome di un artista legato al Ticino, e fra queste una “camera romantica” immersa nel vigneto “Il Silenzio”. Adatto per organizzare eventi e matrimoni, il ritrovo offre anche la possibilità di scoprire l’offerta vinicola Tamborini, per mezzo di degustazioni e wine tasting, ed ospita l’Enoteca regionale del Malcantone, che propone grandi vini, grappe e miele.
“Sono convinto che gli ingredienti poveri siano adatti perla realizzazione di piatti ricchi. Fin dalle mie prime esperienze lavorative ho sempre cercato di mettere la materia prima al centro del piatto. Per poter fare questo è indispensabile selezionare con cura i prodotti e applicare le tecniche di lavorazione adeguate” afferma Alberto Vicari, nuovo chef della Tenuta, che nel suo ritrovo intende tener d’occhio il rapporto qualità-prezzo, proponendo una politica che vuol essere competitiva e accattivante.