L'addio a Raimondo Vianello

MILANO - Nel giorno dell'addio a Raimondo Vianello, morto giovedì mattina, ad un mese dal suo ottantottesimo compleanno, sono arrivati in tanti a salutarlo nella chiesetta di Dio Padre a Milano Segrate. Autorizzati ad entrare però solo gli amici più intimi e i vecchi colleghi e le autorità politiche.
A fatica hanno nascosto le lacrime per fare forza alla moglie Sandra Mondaini, straziata oltre misura dalla perdita del marito e da una malattia che l'ha costretta su una sedia a rotelle. E a lei si è rivolto Pippo Baudo, durante la cerimonia: «Sandra, dì forte: 'Raimondo', ditelo tutti 'Raimondo, Raimondo, viva Raimondo con allegria'». Anche la gente all'esterno ha gridato «Raimondo, Raimondo».
All'esterno della chiesetta un migliaio di persone ha seguito la messa trasmessa in diretta in maxischermo. Curiosi, ammiratori, vicini di casa, giovani e anziani, interisti come lui che hanno issato lo striscione della Curva Nord «Ciao Raimondo»: persone comuni si sono accalcate per scattare foto con il cellulare al feretro e per gridare «Coraggio» all'arrivo della moglie Sandra.