I consigli

L’arte di indossare una cravatta perfetta

Dal nodo alle dimensione fino ai colori: le regole da seguire per evitare imbarazzanti «scivoloni» nel look
Dal nodo alle dimensione fino ai colori: le regole da seguire per evitare imbarazzanti «scivoloni» nel look
Red. Online
07.02.2020 20:12

«Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita»: lo diceva un secolo fa lo scrittore Oscar Wilde, a testimonianza dell’importanza di questo accessorio nell’outfit maschile. Un semplice pezzo di tessuto, tagliato in diagonale e ripiegato su se stesso, è in grado di definire lo stile di un lui elegante e raffinato: a patto di indossarla nel modo corretto e nel giusto contesto, per non scivolare in «figuracce».

Cruciale è il nodo: il matematico svedese Mikael Vejdemo-Johansson, tra il serio e il faceto, ha calcolato che ci sono oltre 177mila maniere diverse per farlo. In generale, vanno evitati i nodi troppo grossi: rischiano di fare perdere il senso delle proporzioni rispetto al collo e al resto della camicia. Importante è poi l’abbinamento con il tipo di colletto: un nodo Windsor, che prevede più giri, vuole una camicia con collo francese. Il nodo poi dev’essere sempre ben centrato, coprendo l’ultimo bottone e, cosa più importante, non andrebbe mai allentato, per non creare un’impressione di trascuratezza e disordine.

Altri parametri fondamentali della cravatta sono lunghezza e larghezza. Nel primo caso, giocano un ruolo decisive le caratteristiche del proprio fisico: un modello di 150 centimetri andrà bene per un uomo alto fino a 1,85 metri, oltre è meglio puntare su misure superiori. Indipendentemente da questo, il galateo parla chiaro: la cravatta non deve superare la cintura. La pala posteriore, inoltre, non deve essere troppo corta rispetto a quella anteriore: l’ideale sarebbe annodarle per ottenere la stessa lunghezza finale. L’altra caratteristica importante è la larghezza: va scelta in base ai risvolti della giacca, ma è comunque consigliabile restare tra gli 8 e i 9 centimetri.

Colori? Dipende molto dallo stile che si vuole interpretare. In generale, è importante che l’abbinamento tra cravatta, camicia e giacca risulti armonico. Si può giocare sì, ma senza esagerare, visto che questo abbigliamento è di solito riservato a situazioni formali in cui potrebbe rivelarsi controproducente mostrarsi troppo stravaganti. Per le fantasie, bene microdisegni o falsi uniti ma anche le righe, da riservare a contesi più rilassati.

Infine, è importante anche valutare quando indossare la cravatta. È generalmente d’obbligo in occasione di riunioni o colloqui di lavoro, ma non può mancare nemmeno in appuntamenti come matrimoni e battesimi. E per un appuntamento galante? Sì, a patto di portarla con la giusta disinvoltura. Altrimenti, meglio evitare: il rischio è quello di apparire ingessati più che eleganti.