La tendenza

Le sneakers? Un tesoro che fa guadagnare

Sono diventate delle vere e proprie scarpe cult per le quali si è disposti a passare la notte di fronte al negozio di turno per accaparrarsi i nuovi modelli venduti in quantità limitatissime
Le scarpe si trasformano in gioielli da collezione e, in quanto tali, rivendute a prezzi da capogiro
Red. Online
16.10.2019 10:18

Illuso chi crede che le sneakers siano semplici scarpe da ginnastica: create per svolgere attività sportive, oggi sono divenute un accessorio mainstream. Non solo perché sono molto comode e si abbinano a tutto: ormai sono veri e propri oggetti di culto, per le quali si è disposti a sborsare cifre da capogiro. Non appena i grandi marchi mettono sul mercato nuovi modelli in quantità limitatissime, si scatena una vera caccia globale. Le scarpe si trasformano in gioielli da collezione e in quanto tali, rivenduti con dei prezzi da capogiro. Non importa quanto si spende, l’importante è che le sneakers dei desideri siano ai tuoi piedi.

Tra ribellione e collezione

Le radici del fenomeno sono da ricercare tra gli anni Cinquanta e gli Ottanta, quando la cultura giovanile trasformò le scarpe da ginnastica in un simbolo di ribellione. Da James Dean di “Gioventù Bruciata” alla beatnik degli anni Sessanta, dal punk degli anni Settanta all’hip hop degli anni Ottanta. Ma il primo che legò il suo nome a un paio di scarpe da ginnastica facendole entrate nel mito è stato il cestista Michael Jordan. Le sue Air Jordan realizzate dalla Nike nel 1985 divennero un oggetto di culto. Erano le prime scarpe alte alla caviglia ed erano fatte con materiali e colori mai usati prima nel basket. Una campagna pubblicitaria tra le più azzeccate della storia del marketing fece il resto.

Trent’anni dopo, nel 2015, una nuova ondata di isteria globale colpì gli adepti delle sneakers. Questa volta il nuovo oscuro oggetto del desiderio si chiamava «Yeezy» ed era frutto di una collaborazione tra Adidas e il rapper Kanye West. Le Yeezy Boost 750, questo il nome del primo modello, vennero vendute in quantità limitatissime nei negozi più esclusivi del mondo. Disponibili solo in 9000 pezzi, andarono esaurite in meno di dieci minuti! Da allora ogni uscita di una scarpa da ginnastica firmata dal rapper di Chicago e da Adidas si trasforma in un evento mondiale. Un modello di business basato sull’esclusività subito sposato da altri marchi sportivi e dalle maison di alta moda più esclusive.


Cosa non si fa per una sneaker...

I giovanissimi, ma pure i collezionisti, sono disposti a tutto pur di comprare un nuovo esclusivo modello. Anche a fare «camp out»: ossia passare una o due notti di fronte al negozio specializzato per accaparrarsi con certezza le anelate sneakers in release. I video girati dai giovani fan delle scarpe da ginnastica sulle nottate all’aperto (o mal che vada a bordo dell’auto di papà) spopolano su youtube.

Il «camp out» non è l’unico sistema per aggiudicarsi un nuovo modello raro di scarpa da ginnastica. Ci sono pure le «raffles», le lotterie ufficiali organizzate dai grandi marchi o dai negozi da loro selezionati: in palio c’è la possibilità di comprarsi il nuovo modello tanto raro quanto gettonato, che in seguito potrà essere rivenduto. Il prezzo? Anche 30 volte quello originale. Un business, quello del «resale» sempre più importante.

Prima o poi la bolla scoppierà? Forse. Intanto però Forbes, la rivista statunitense di economia, ha fatto sapere di recente che il mercato globale del footwear raggiungerà entro il 2025 un giro d’affari di 95,14 miliardi di dollari. Insomma, non si tratta proprio bruscolini...

Gli «esemplari» più cari al mondo

StockX, una delle piattaforme di rivendita più importanti al mondo, ha stilato la lista delle sneakers da uomo più costose. Al primo posto? Le Nike disegnate per il protagonista di «Ritorno al futuro II».

Nike «Back To The Future» — Ne esistono soltanto 89 esemplari, come l’anno di uscita del film Ritorno al futuro II. Oggi le scarpe di Martin McFly valgono quanto un’auto: oltre 25mila franchi
Nike «Back To The Future» — Ne esistono soltanto 89 esemplari, come l’anno di uscita del film Ritorno al futuro II. Oggi le scarpe di Martin McFly valgono quanto un’auto: oltre 25mila franchi
Air Jordan Kobe PE Pack  — Include le due paia che Kobe Bryant, tra i migliori giocatori di basket della storia dell’NBA,  indossava durante la stagione 2002/03. Prezzo: più di 13mila franchi
Air Jordan Kobe PE Pack — Include le due paia che Kobe Bryant, tra i migliori giocatori di basket della storia dell’NBA, indossava durante la stagione 2002/03. Prezzo: più di 13mila franchi
Nike Dunk SB Low Paris — Nata nel 1985 come scarpa da basket, ma adottata dalla comunità degli skater.  Nike puntò sulla quantità limitata agli skate shop indipendenti. E da qui nacque una comunità di attenti appassionati. Prezzo: poco meno di 11mila franchi.
Nike Dunk SB Low Paris — Nata nel 1985 come scarpa da basket, ma adottata dalla comunità degli skater. Nike puntò sulla quantità limitata agli skate shop indipendenti. E da qui nacque una comunità di attenti appassionati. Prezzo: poco meno di 11mila franchi.
Air Jordan 4 Retro Eminem — Realizzate in collaborazione con Eminem, il modello uscì nel 2015. Il rapper diede le uniche 10 paia prodotte da Carhartt ai suoi più cari amici e familiari. Il ricavato fu devoluto a un ente benefico. Prezzo: quasi 10mila franchi.
Air Jordan 4 Retro Eminem — Realizzate in collaborazione con Eminem, il modello uscì nel 2015. Il rapper diede le uniche 10 paia prodotte da Carhartt ai suoi più cari amici e familiari. Il ricavato fu devoluto a un ente benefico. Prezzo: quasi 10mila franchi.