L'immaginazione che volge ad Oriente

Questa sera su Teleticino si parlerà della "Regina di Saba" di Gérard de Nerval
Raffaella Castagnola
07.02.2014 10:00

L?Oriente ha da sempre esercitato un grande fascino sulla letteratura occidentale. E così è stato anche per uno spirito indipendente, eccentrico e un po? folle come quello di Gérard de Nerval. L?occasione di riparlare di questo scrittore dell?Ottocento francese, nato a Parigi nel 1808 e morto nel 1855, ci è data dalla traduzione in italiano del suo La regina di Saba, edito da Adelphi. Grazie a questa nuova edizione possiamo leggere un piccolo capolavoro, un testo rimasto semisconosciuto, stampato a puntate sul Pays nel 1853.

Il miglior ritratto dell?autore ce lo danno i contemporanei, che lo descrivono trasognato, rapito dai suoi pensieri. Lo dicevano pazzo, ma Nerval sapeva che il suo stato gli permetteva di scrivere e di individuare relazioni tra moltissime cose, che gli altri non riuscivano a comprendere. Dopo un periodo di malattia, Nerval decide di partire per l?Oriente, per cancellare questo brutto ricordo. Ne trarrà un bellissimo libro, Viaggio in Oriente, nel quale figura la storia della Regina di Saba.

Chi è la regina di Nerval? Quella che egli aveva cercato tutta la vita: l?immagine di una divinità che nei suoi sogni era stata ora la madre (che aveva perso a soli due anni e che  spesso sognava), ora Maria, ora Iside ora altre figure femminili. Dice la principessa di Saba al gran Re Solimano: «Io sono più di una regina, signore, sono una donna».

L?immaginazione di Nerval era abbondante, sempre stupefacente. Così nelle sue fantasticherie la regina di Saba assomiglia ora ad una donna reale, ora alla rappresentazione dell?amore e del dono. Il viaggio in Oriente di Nerval è del 1943: arriva ad Alessandria d?Egitto, poi va al Cairo e da lì attraversa la Siria, fino ad arrivare a Costantinopoli. È un viaggio di ricerca alla scoperta del sole e della luce: il sole d?Egitto ora appare pallido come Osiride, ora si rivela accecante. Da questa esperienza nascono le prose, con cose viste, ma soprattutto con cose inventate.

Nerval attinge alla Bibbia a leggende e reinventa un personaggio nuovo: la regina di Saba è padrona di un anello magico cui obbediscono gli spiriti dell?aria, ma è soprattutto donna capace di trasformare la ragione in ragione, poesia e grazia gli enigmi più tenebrosi. Una storia d?amore, che intreccia le vite di Adoniram, il grande maestro architetto e scultore (che rappresenta il fuoco), di Solimano, il re dorato come il sole (che rappresenta la terra) e della regina di Saba, che sa sfuggire al tempo e alle debolezze degli esseri umani (che rappresenta l?aria). E poi c?è il grande protagonista, il deserto, dove «il pensiero s?innalza e l?immaginazione si sveglia e a forza di meditazione s?impara a creare».

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