Moda

Milano, Porta Venezia Design District 2025

In un’epoca in cui il confine tra realtà fisica e digitale si dissolve, in cui i limiti tra arte, scienza, tecnologia e natura si rinegoziano costantemente, il design è un atto di interrogazione radicale, un campo di tensione tra ciò che esiste e ciò che potrebbe esistere
Red. Online
19.03.2025 06:00

Durante la passata edizione, dopo solo 2 anni dalla nascita del Porta Venezia Design District, le principali vie del distretto hanno ospitato 45 installazioni e 300 designer provenienti da tutto il mondo, registrando un passaggio stimato di oltre 60.000 visitatori, il 50% in più rispetto al primo anno. Per l’edizione 2025 il Porta Venezia Design District presenta No Boundaries Design. To Create, one must first question everything. In un’epoca in cui il confine tra realtà fisica e digitale si dissolve, in cui i limiti tra arte, scienza, tecnologia e natura si rinegoziano costantemente, il design è un atto di interrogazione radicale, un campo di tensione tra ciò che esiste e ciò che potrebbe esistere. No Boundaries Design non è solo un tema, ma un manifesto: per creare, bisogna prima mettere in discussione ogni cosa. Ispirato all'eredità visionaria di Eileen Gray, pioniera del modernismo e figura irregolare nel panorama del design e dell’architettura, il concept di quest’anno si fa detonatore di nuove possibilità espressive. Così come Gray rifiutava le categorizzazioni nette tra arte, design e architettura, No Boundaries Design scardina le barriere disciplinari per ridefinire il ruolo del progettista contemporaneo: non più semplice esecutore di funzioni, ma attivatore di domande, costruttore di narrazioni, esploratore di spazi ibridi.

«Il design non può più essere confinato a una funzione, a un materiale, a una tipologia: è un linguaggio fluido, un processo speculativo che abbraccia l'incertezza: la progettazione si fa liquida, permeabile, dialogica. No Boundaries Design è un invito a riscoprire il potere rivoluzionario del dubbio e a ripensare il perimetro stesso della creatività: non più tracciato da vincoli fisici o semantici, ma ridefinito come uno spazio di libertà in continua evoluzione.» Commenta Carlo Barbarossa Co-founder e Creative Director del Porta Venezia Design District, proseguendo «Superare i confini significa interrogarsi sulla materia e sulla sua capacità di mutare, sulle geografie del pensiero che plasmano gli spazi, sulle barriere invisibili – culturali, sociali, politiche – che il design può e deve infrangere. Il vero atto creativo non è costruire, ma osare pensare ciò che ancora non esiste».

In un contesto dominato da convenzioni formali e da paradigmi consolidati, il distretto di Porta Venezia si sviluppa come un percorso immersivo diffuso, in cui il linguaggio del design diventa uno strumento di decostruzione, ri-significazione, di esplorazione culturale e sociale. Attraverso installazioni, materiali e processi innovativi, la narrazione espositiva traduce in esperienza il pensiero di Gray: l’oggetto non è mai statico, lo spazio non è mai definitivo, l’utente non è mai passivo.

«Al terzo anno del Porta Venezia Design District, il territorio si manifesta come un organismo vivo, in costante metamorfosi, dove stratificazioni storiche e nuove visioni si intrecciano in un ecosistema dinamico di idee e progettualità. L’evoluzione del distretto è il risultato di un tessuto relazionale sempre più fitto, costruito attraverso uno studio attento e una lettura sensibile del contesto urbano e culturale.» Continua Enzo Perego Co-founder e Relationship Manager del distretto. «Il design, con il suo potere innato di connettere, diventa il linguaggio attraverso cui il distretto si racconta e si rinnova, generando nuove sinergie e trasformando lo spazio in un palinsesto in continua riscrittura, capace di accogliere l’inaspettato e ridefinire la mappa culturale della città».

Le opere in mostra sfidano l’idea di confine – tra interno ed esterno, tra funzionale e poetico, tra memoria e futuro – e si configurano come interrogativi visivi e tattili, capaci di stimolare nuove modalità di interazione e percezione. Il design, dunque, si libera da ogni vincolo dogmatico per diventare un gesto di ricerca, un atto critico, un esercizio di possibilità. Il Porta Venezia Design District si propone come laboratorio di idee in perenne movimento, un terreno di sperimentazione aperto, dove il concetto di limite si dissolve per lasciare spazio alla possibilità, all’interrogazione, alla scoperta: creare significa, innanzitutto, mettere in discussione. Solo abbattendo i confini del pensiero è possibile ridefinire il senso del fare design oggi. In un dialogo virtuoso tra rinnovamento, trasformazione e design, PRIMA ASSICURAZIONI sceglie di vestire Porta Venezia Design District in qualità di Main Partner per l’edizione 2025, collaborando con il visionario studio creativo TOILETPAPER, fondato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. L’intervento artistico reinterpreterà gli spazi urbani a partire dai celebri Bastioni di Porta Venezia attraverso il linguaggio visivo riconoscibile e impattante degli iconici serpenti di TOILETPAPER per rappresentare il racconto di una realtà veloce e dinamica che «cambia pelle» ma rimane coerente con se stessa. Inoltre, in un’epoca in cui sperimentazione e contaminazioni diventano linfa per nuove visioni, la tecnologia non è solo il motore del futuro, ma anche quella cosa destinata a permeare tutte le attività delle persone, un elemento, appunto, che non conosce «boundaries».

«Il pattern serpenti avvolge il distretto di Porta Venezia come un simbolo pulsante di metamorfosi, un flusso di energia in continua evoluzione. Ci ha affascinato la sinergia che si è creata con il distretto e il confronto con una realtà come Prima, fino ad ora al di fuori del nostro abituale campo d’azione. Ed è proprio questa la forza del design e della creatività: la capacità di dissolvere confini, intrecciare connessioni inaspettate e trasformare ogni incontro in un racconto visivo e concettuale inedito» commenta Pierpaolo Ferrari, founder di TOILETPAPER.

Un distretto senza confine, Porta Venezia Design District unisce sotto lo stesso tetto tutte le più disparate forme e definizioni del design grazie al concept No Boundaries Design. To Create, one must first question everything Ma molti i progetti che saranno esposti. Il colosso tecnologico GOOGLE, all’interno del Garage 21, con Making the Invisible Visible fa luce sull’arte e sul design come atti di alchimia che danno vita alle idee, un progetto Co-creato dalla Chief Design Officer of Consumer Devices di Google, Ivy Ross, e dal suo team di progettazione in collaborazione con l’artista della luce e dell’acqua Lachlan Turczan, che si propone di mostrare come le idee astratte vengono tradotte in forme tangibili. Intangibile e quasi onirico come il paesaggio dove statue ispirate agli animali e alla natura incarnano metaforicamente l'essenza della nuova Elroq completamente elettrica di ŠKODA AUTO che trasforma l’esplorazione in un’esperienza immersiva, resa viva dalla creatività dell’artista italiano Marcantonio nel cortile del PAC Esperienze che coinvolgono i sensi. LAVAZZA presenta l’installazione site-specific Source of Pleasure dell’architetta e designer brasiliana Juliana Lima Vasconcellos, al centro del suggestivo cortile del Palazzo del Senato, un percorso multisensoriale che esplora l’universo del caffè stimolando tutti i sensi. Una fragranza celestiale e un'installazione immersiva per il debutto di MARC-ANTOINE BARROIS, nello storico Salone dei Tessuti, progettata dal designer francese Antoine Bouillot. Ispirata dal nuovo profumo, l'installazione unisce arte olfattiva e design esperienziale per coinvolgere i visitatori in un'interpretazione di ottimismo e speranza.  Il vetro resta un protagonista del distretto con Poetica di WONDERGLASS e CALICO WALLPAPER, un’installazione che trasforma vetro e carta in strumenti di narrazione, intrecciando materia e artigianato in un racconto poetico. Visual artist, illustrator, artisti, architetti, studi creativi e designer provenienti da tutto il mondo, questi solo alcuni dei progetti che all’interno del Porta Venezia Design District racconteranno la propria idea di design e il processo creativo che ad essa ci conduce.