Moda

Prada mette le mani su Versace per 1,25 miliardi di euro

Così Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada: «Siamo lieti di accogliere Versace nel gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale»
©Vincent Yu
Red. Online
10.04.2025 15:09

Prada ha messo le mani su Versace. Ne ha dato notizia proprio il gruppo Prada, tramite una nota, nella quale ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la controparte per acquistare il 100% dell'azienda di moda da Capri Holdings, la multinazionale statunitense che, nel 2018, aveva comprato Versace per una cifra monstre di 1,25 miliardi di euro. La stessa cifra che, ora, Prada ha deciso di mettere sul tavolo. 

Fondata nel 1978 a Milano, Versace è una delle principali maison di moda internazionali e, soprattutto, un emblema del lusso italiano nel mondo. Forte di una straordinaria riconoscibilità del marchio, scrive il gruppo Prada nel suo comunicato, «Versace rappresenta un asset unico nel panorama del lusso, con radici profonde nella storia della moda, ma dal forte potenziale nella contemporaneità e sensibilità della società di oggi e futura». E ancora: «Con la sua estetica altamente riconoscibile, il marchio costituisce un’aggiunta fortemente complementare al portafoglio del gruppo Prada e presenta un significativo potenziale di crescita inespresso, grazie a molteplici leve di creazione di valore. All’interno del gruppo, Versace manterrà il proprio DNA creativo e la propria autenticità culturale, beneficiando al contempo della forza della piattaforma del gruppo, incluso il know-how industriale e le competenze sviluppate in ambito retail e nei processi operativi». Uscendo dal linguaggio degli uffici stampa, Versace rimarrà Versace ma con, alle spalle, la forza di un esercito.  

Così Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada: «Siamo lieti di accogliere Versace nel gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale. Il nostro obiettivo è di dare continuità all’eredità di Versace, celebrandone e reinterpretandone l’estetica audace e senza tempo; offriremo una piattaforma solida, rafforzata nel corso degli anni da continui investimenti industriali e distributivi. La nostra organizzazione è pronta e ben posizionata per scrivere una nuova pagina nella storia di Versace, facendo leva sui valori del gruppo e continuando a operare con fiducia e rigorosa determinazione». 

Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo, dal canto suo ha aggiunto: «L'acquisizione di Versace rappresenta un passo ulteriore nel percorso evolutivo del nostro gruppo e aggiunge una nuova dimensione, diversa e complementare. L’infrastruttura del gruppo è forte, abbiamo verticalizzato le organizzazioni dei nostri brand, e abbiamo rafforzato le nostre routine e i nostri processi. Ci sentiamo pronti ad aprire questo nuovo capitolo. Versace ha un potenziale enorme. Il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell’esecuzione. L’evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua. Voglio ringraziare Capri Holdings per aver preservato e ulteriormente arricchito l’heritage di questo magnifico brand. Nonostante il periodo di grande incertezza, guardiamo al futuro con fiducia, proiettati su una visione strategica di lungo termine». 

L’accordo, dicevamo, prevede l’acquisizione del 100% di Versace per un controvalore pari a 1,25 miliardi di euro «su base cash-free, debt-free». Il corrispettivo cash finale, spiega Prada, verrà determinato al closing, tenendo conto di aggiustamenti basati su capitale circolante e posizione finanziaria netta. Prada, leggiamo, ha inoltre sottoscritto un nuovo finanziamento da 1,5 miliardi di euro. Il citato closing è previsto nel corso del secondo semestre del 2025 ed è subordinato alle consuete condizioni, incluso l’ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari.