Mulattiera Intragna-Loco
La passeggiata spazia tra due valli, Centovalli e Onsernone, e percorre una delle più belle mulattiere del Ticino: quella che collega Intragna e Loco («Via delle Vose»). Di origini antichissime, sicuramente antecedente al Cinquecento, era molto importante perché consentiva ai vallerani i rapporti con i mercati di Locarno e di Ascona, ma veniva utilizzata anche per il transito del bestiame che in estate veniva trasferito sugli alpeggi dell'Onsernone.
Si tratta di un itinerario facile, spesso ombreggiato e molto piacevole che si può percorrere in mezza giornata: circa 3 ore di cammino (poco più di 7 chilometri), senza contare le soste, che possono essere numerose dato che non mancano i punti di interesse: nuclei ben conservati, chiese, cappelle, musei.
Intragna, punto di partenza, si può raggiungere sia con mezzi privati che con la ferrovia della Centovallina in partenza da Locarno. Il villaggio merita certamente una visita: la chiesa parrocchiale è dedicata a San Gottardo e conserva le decorazioni pittoriche ottocentesche degli artisti locali Giacomo Antonio Pedrazzi, Giovanni Antonio Vanoni e Agostino Balestra; la torre campanaria è la più alta del Ticino (65 metri); mentre la cinquecentesca Casa Maggetti è sede di un curato e interessante museo etnografico.
Dalla chiesa parrocchiale si segue uno stretto vicolo che porta all’ottocentesco oratorio del Sacro Cuore, da cui parte la mulattiera su cui si sviluppa l’itinerario. In una trentina di minuti di salita si arriva a Pila, un vecchio nucleo con un bel gruppo di rustici dai tetti in piode tra prati e orti. A ricordare che la frazione contava molti abitanti resta la scuola, ormai abbandonata, davanti alla quale passa il sentiero. La vista è splendida e spazia sul villaggio sottostante, sull’imbocco delle Centovalli e dell’Onsernone, sulle Terre di Pedemonte fino ad abbracciare il Lago Maggiore sullo sfondo. La mulattiera prosegue quindi verso Vosa, anch'essa frazione di Intragna, dove sorge un oratorio. In lontananza si sente scorrere il fiume Isorno. Da qui il nome di Intragna «intra amnes», cioè tra due fiumi: Isorno e Melezza. Giunti a Vosa di Dentro, si scende verso le suggestive gole dell’Isorno.
Oltrepassato il ponte in ferro, che ha sostituito quello cinquecentesco in pietra spazzato via dall’alluvione del 1978, la mulattiera risale in direzione di Loco. Sul tragitto si incontrano alcune cappelle porticate che offrivano rifugio ai viandanti. Incantevole la posizione di Niva, con il suo cinquecentesco torchio a leva, situato in prossimità del fiume Isorno. L’oratorio è dedicato a San Giovanni Nepomuceno, protettore di chi attraversa ponti e corsi d’acqua; gli fanno da cornice numerosi e scenografici vigneti terrazzati che sono stati recuperati dall’abbandono. Si passa quindi dalla frazione di Rossa, prima di giungere a Loco, un tempo rinomato centro di lavorazione della paglia. Nel villaggio vale la pena visitare il museo etnografico: oltre alla mostra permanente che testimonia la vita della valle nel passato propone anche interessanti esposizioni temporanee centrate su artisti e letterati che scelsero la Valle Onsernone come dimora. La chiesa parrocchiale di San Remigio custodisce opere di un interessante pittore locale, Giovanni Samuele Meletta, e un’«Ultima cena» realizzata nel 1683 da Gottfried Maes di Anversa, offerta alla comunità da un emigrato arricchitosi all’estero. Suggestiva la visita dell’antico mulino ripristinato a scopo didattico.
Da Loco si può tornare a Intragna o a Locarno con l’Autopostale.