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Museo d'Arte Moderna di Ascona

Il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona presenta le opere di quegli artisti delle avanguardie che, fuggiti dagli orrori della Grande Guerra, dal Nord avevano trovato asilo nella regione del Locarnese, lambita dal Lago Maggiore e conosciuta grazie alla fama del Monte Verità. Dal 2014 il Museo dispone di due sedi: la principale si trova in un bel palazzo cinquecentesco nel cuore di Ascona mentre l’altra è situata nel Castello San Materno, dove è esposta la collezione della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, con opere di autori profondamente legati al clima artistico asconese d’inizio Novecento.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

  

 

La sede principale in via Borgo

Il Museo, fondato negli anni '20 grazie alla generosità degli artisti residenti ad Ascona e ai loro amici, poté fin da subito vantare un'ingente collezione di opere di respiro internazionale, che rispecchiavano l’arte moderna di mezza Europa.

Tra le opere più importanti, che hanno concorso alla nascita del museo e che oggi sono confluite nella Collezione d’Arte del Comune di Ascona, si annoverano quelle dei russi Marianne Werefkin, Alexej Jawlensky e Robert Genin; dei tedeschi Arthur Segal, Walter Helbig, Otto Niemeyer-Holstein, Hans Richter, Julius Bissier; degli inglesi Gordon Mallet McCouch e Ben Nicholson; degli olandesi César Domela e Otto van Rees; degli svizzeri Paul Klee, Cuno Amiet, Ernst Frick, Albert Kohler, Ignaz Epper; degli italiani Italo Valenti e Marino Marini.

Il Museo Comunale d'Arte Moderna Ascona è però soprattutto conosciuto per ospitare la Collezione della Fondazione Marianne Werefkin, con il compito di valorizzare la figura e l’opera di questa eccezionale artista di origine russa, tra le più significative dell’espressionismo tedesco e giunta in Ticino nel 1918. Questa collezione – 100 dipinti, 170 libretti di schizzi, un centinaio di disegni e un ingente patrimonio di documenti autografi dal carattere letterario – è infatti tra le più importanti a lei dedicate.

Nel 1995 il Comune di Ascona ha acquistato il Fondo Carl Weidemeyer. Architetto e pittore tedesco, nel 1927 si era stabilito nel borgo dove iniziò a proporre un nuovo tipo di architettura razionale. Tra le sue opere più importanti va ricordato il Teatro San Materno (situato proprio di fronte alla seconda sede del Museo Comunale), realizzato nel 1928 per la danzatrice mistica di fama internazionale Charlotte Bara. Il teatro è stato restaurato e propone un ricco programma di attività. Fa pure capo al Museo la Fondazione Richard e Uli Seewald che raccoglie le opere dell’artista e professore all’Accademia di Monaco di Baviera, Richard Seewald.

Il museo asconese svolge una regolare attività espositiva, attenta alla valorizzazione del proprio patrimonio e alla realizzazione di mostre temporanee dedicate a quegli artisti e movimenti che hanno fatto la storia del borgo. Si rivolge anche alle arti grafiche, agli artisti e collezionisti contemporanei, proponendosi come centro d’archiviazione e di ricerca.

  

Il Castello San Materno

Dal 2014, il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona dispone di una seconda sede al Castello San Materno (situato accanto all'omonimo teatro e al cimitero) dove espone la Collezione della Fondazione Kurt e Barbara Alten con opere di artisti di fama dell’area nordeuropea tra l’Ottocento e il Novecento. Storicamente collegati al contesto culturale asconese, questi autori appartengono a movimenti artistici (impressionismo, post-impressionismo, espressionismo) che hanno segnato il passaggio tra due epoche e hanno inaugurato quella nuova dell’arte moderna.

Troviamo in primis i nomi di Lovis Corinth e Max Liebermann, che erano in contatto con i colleghi della colonia di Worpswede (in opposizione alla vita industrializzata), ben rappresentata nella Collezione Alten con opere di Hans am Ende, Fritz Overbeck, Friedrich Mackensen, Walter Bertelsmann, Otto Mondersohn e Paula Mondersohn-Becker. Molti di questi artisti hanno anche animato la scena culturale di Ascona, come nel caso di Heinrich Vogeler, tra i fondatori di Worpswede. Basti per tutti il nome della danzatrice sacra Charlotte Bachrach (in arte Charlotte Bara), che proprio a Worpswede si è formata, ha stretto amicizia con l’artista Carl Weidemeyer, architetto del suo teatro personale ad Ascona (l’attuale Teatro San Materno), e che una volta giunta al sud delle Alpi ha vissuto fino alla morte proprio nel Castello San Materno, attuale sede della Collezione Alten.

La collezione Alten non manca di offrire una significativa apertura sull’arte delle avanguardie storiche, con alcune opere di grande valore degli espressionisti tedeschi, sia della «Brücke» di Dresda (Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Max Pechstein, Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde, Christian Rohlfs), sia del «Blaue Reiter» di Monaco (Alexej Jawlensky e Gabriele Münter). Jawlensky e Münter erano collegati con le «esperienze asconesi» di Marianne Werefkin, animatrice culturale del borgo, fondatrice del Museo Comunale di Ascona e dell'associazione artistica «Orsa Maggiore», due fra gli eventi che fecero di Ascona uno dei centri per la diffusione dell’arte moderna in Svizzera.

 

 

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